Calcio, capo ultrà della Juve accusato di tentata estorsione per i biglietti delle partite: chiesti quattro anni

aula tribunale

Quattro anni di reclusione per avere minacciato il titolare di una società milanese di eventi sportivi allo scopo di costringerlo «a procurare loro biglietti» con una «corsia preferenziale» per le partite della Juventus, tra cui un match di Champions tra Juve e Real del 2015: è la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero di Milano Enrico Pavone nei confronti di Loris Grancini, storico capo dei Viking, gruppo ultrà della Juventus. Grancini è accusato di quattro episodi di tentata estorsione.

La procura ha chiesto la condanna anche degli altri due imputati: due anni sono stati proposti per Fasoli, mentre due anni e due mesi sono stati invocati per Mauriello; proposta anche l’assoluzione dei due rispetto ad un capo di imputazione. Secondo le imputazioni, Grancini – difeso dai legali Luca Ricci e Jacopo Cappetta e arrestato nel dicembre 2017 per l’esecuzione pena per scontare 13 anni e 11 mesi tra cui una condanna per tentato omicidio – entrato nel punto vendita biglietti, assieme a Christian Mauriello e Christian Fasoli, avrebbe detto: «Bello alto qui, sai come brucia facilmente?».

Stando all’inchiesta, la prima condotta intimidatoria nei confronti del titolare del punto vendita sarebbe avvenuta a fine aprile del 2015 per la partita di Champions Juve-Real, dopo che la presunta vittima della tentata estorsione aveva dovuto annullare, per ragioni tecniche, l’emissione di 250 biglietti. Gli ultras sarebbero entrati nel locale per “ottenere” dall’uomo “i biglietti che erano stati erroneamente stampati” e poi annullati. In quel caso Grancini, secondo la Procura, avrebbe affermato facendo riferimento al negozio: «Sai come brucia facilmente?». Nel maggio 2017, poi, sempre Grancini si sarebbe presentato nel punto vendita per chiedere la “emissione” di biglietti per la partita Juve-Crotone per «certi personaggi calabresi di Corsico» e di fronte al diniego del titolare avrebbe risposto: «Vedi di farmeli recuperare, sbirro di m….». Sempre a maggio di due anni fa, infine, gli ultras avrebbero cercato di recuperare biglietti per la partita Roma-Juve con Grancini che nel punto vendita avrebbe anche mimato «il gesto del caricamento di un’arma da fuoco». Il processo proseguirà il 7 novembre con gli interventi delle difese e poi il 14 novembre potrebbe arrivare la sentenza.

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giovedì, 31 Ottobre 2019 - 13:43
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