Al via l’udienza preliminare al tribunale di Firenze, davanti al giudice Gianluca Mancuso, per i quattro imputati accusati di omicidio colposo per la morte del turista spagnolo Daniel Testor Schnell, 52 anni, avvenuta il 19 ottobre 2017 all’interno della Basilica di Santa Croce. Il turista morì dopo essere stato colpito in testa da un frammento di pietra serena (del peso di circa 15 kg) che si era staccato, da un’altezza di circa 30 metri dal peduccio di una colonna del transetto della navata centrale, mentre era in visita alla chiesa con la moglie.
La procura, rappresentata dal pm Benedetta Foti, ha chiesto, nella prima udienza di stamani, il rinvio a giudizio per i vertici dell’Opera di Santa Croce: l’attuale presidente dell’Opera di Santa Croce, Irene Sanesi, e il suo predecessore, Stefania Fuscagni (in carica dal 2007 al 2015), il segretario generale Giuseppe De Micheli e il tecnico responsabile, il geometra Marco Pancani. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 20 dicembre. «Non hanno destato sorprese le conclusioni assunte oggi dal pubblico ministero in udienza preliminare – si legge in una nota diffusa dall’Opera di Santa Croce -: si tratta di conclusioni attese, che costituiscono lo sviluppo della richiesta di rinvio a giudizio avanzata nel giugno scorso. L’udienza preliminare consentirà di illustrare in modo approfondito l’attenzione e la diligenza prestate dall’Opera di Santa Croce nei numerosi interventi di cura e manutenzione del complesso monumentale, posti costantemente in essere negli ultimi quindici anni con un impegno economico complessivo di oltre 23,5 milioni di euro».
«L’Opera – prosegue la nota – è un’istituzione secolare che, oggi come nel passato, ha come primario obiettivo la tutela e la valorizzazione del patrimonio rappresentato dal complesso architettonico di Santa Croce, per questo è importante che il procedimento possa contribuire a ricostruire nella massima trasparenza l’oggettività dei fatti». Secondo i consulenti del sostituto procuratore Benedetta Foti, che ha coordinato le indagini, la porzione della basilica interessata dal crollo della pietra non sarebbe stata revisionata dal 2005.
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giovedì, 7 Novembre 2019 - 18:10
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