Regionali: in Calabria è sfida in casa giallorossa tra Callipo ed Aiello, il centrodestra cerca ancora la quadra

elezioni regionali

Faticosamente ma il puzzle elettorale calabrese si va componendo. Gli ultimi giorni sono stati importantissimi in casa Pd e Movimento Cinque Stelle per definire candidature ed eventuali alleanze nella Regione che andrà al voto il prossimo 26 gennaio. Il centrodestra è invece in alto mare.

I pentastellati hanno sciolto la riserva in Calabria nei giorni scorsi decidendo di correre da soli, così come in Emilia, e lanciando per la presidenza Francesco Aiello. Una scelta che ha già causato i primi veleni. Aiello, ordinario di Politica economica all’università della Calabria che guiderà quella che lui stesso ha definito una «alleanza civica» è già stato travolto dalle prime polemiche per un presunto parziale abuso edilizio su una villetta di sua proprietà a Carlopoli, in provincia di Catanzaro. Lui si è difeso: «Vengo additato per una casa che non ho realizzato io. Inoltre mi si rimprovera di non averla ancora demolita. Nello specifico non c’è alcun ordine di demolizione da parte della giustizia amministrativa, che ha stabilito invece che deve essere il Comune di Carlopoli a scegliere quale provvedimento applicare. Negli anni ’80 – ha tenuto a precisare – furono i miei genitori a costruire il fabbricato. A distanza di quasi 40 anni, e proprio quando decido di mettermi a servizio della mia gente e della mia terra, mi viene attribuita una responsabilità che non ho».

Il Partito democratico invece scende in campo con Pippo Callipo, imprenditore che all’inizio poteva essere uomo giusto per una alleanza calabrese tra Cinque Stelle e Pd, poi saltata per l’investitura pentastellata ad Aiello. Da parte del  ‘re del tonno’ non c’è comunque una chiusura ai grillini: «Ho fatto un pubblico – ha detto –  appello a chi nella società civile ha a cuore il futuro della Calabria, vediamo chi risponderà. In queste ore si sono manifestati in tanti, anche i Verdi. Io sono aperto a tutti, nasco marinaio. Ho tanti amici sia fra i parlamentari che fra gli attivisti del Movimento Cinque Stelle. Al momento, sembra abbiano scelto di fare la loro strada autonomamente. Dovessero perseverare, ci confronteremo sul campo. Se cambiassero idea, sarei pronto a lavorare con loro. Basta che il loro capo politico Luigi Di Maio mi chiami e dica ‘Siamo con te’».

Stallo completo invece nel centrodestra, dove dovrà essere Forza Italia a decidere ma non si esce dall’impasse tra veti incrociati (degli alleati, Lega in testa) e guerra tra correnti interne (sudisti azzurri contro filosalviniani). In un primo momento Berlusconi aveva proposto Mario Occhiuto, attuale sindaco di Cosenza, come candidato. Poi, di fronte alle perplessità del Carroccio, tutto si è impantanato. E da allora è circolata l’ipotesi del cosidetto lodo Occhiuto, ovvero la possibilità di schierare il fratello di Mario, Roberto Occhiuto, vicepresidente vicario del gruppo forzista alla Camera, esponente di spicco dell’ala sudista del partito, insieme a Mara Carfagna. Sono circolati tra i papabili pure il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, e il primo cittadino di Vibo Valentia, Maria Limardo. Ma c’è anche chi scommette che alla fine potrebbe spuntarla un outsider, magari un ‘civico’, che metta tutti d’accordo.

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lunedì, 2 Dicembre 2019 - 08:33
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