Morto in una gara clandestina di moto, due arresti: la verità emersa dalle telecamere di video-sorveglianza


La morte di Giovanni Ferrara, 26enne di Casoria, non fu la conseguenza di un incidente stradale. La morte di Giovanni Ferrara fu la conseguenza di una corsa clandestina di moto. E’ quanto sostiene la procura della Repubblica di Napoli Nord, che ha indagato due persone ottenendone l’arresto dall’ufficio gip. Questa mattina i carabinieri della stazione di Casavatore hanno arrestato un 48enne e un 18enne (entrambi di Casavatore), rispettivamente per il reato di divieto di gareggiare in velocità con veicoli a motore, nell’ipotesi aggravata dalla morte di una persona derivata dalla competizione e per il reato di favoreggiamento personale. Il primo è stato trasferito in carcere, il secondo è stato sottoposto ai domiciliari.

L’incidente si verificò il 12 luglio a Casavatore in via Marconi. Per ricostruire la dinamica di quello che si pensava essere un incidente stradale, i carabinieri acquisirono le immagini delle telecamere di video-sorveglianza nonché le dichiarazioni di alcune persone presenti sul luogo dell’evento. Secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal gip, spiegano gli investigatori, è emerso che il tragico episodio si è verificato nel corso di una competizione clandestina ad alta velocità e in pieno centro urbano tra il 48enne e la vittima, ciascuno alla guida della propria moto.

L’altro indagato, cercando di eludere le indagini, aveva inizialmente dichiarato di non essere a conoscenza di quanto accaduto e di non aver assistito alla gara, venendo però smentito dalle risultanze investigative dalle quali emergeva la sua presenza, sul luogo dell’incidente, in compagnia della vittima con la quale, davanti a numerose persone sopraggiunte per assistere alla gara, pianificava la corsa.

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sabato, 7 Dicembre 2019 - 12:40
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