La società civile di Torre Annunziata si ribella alla camorra. Dopo i recenti fatti criminali accaduti nella città oplontina (auto incendiate e ordigni esplosivi piazzati davanti alle saracinesche dei negozi), cittadini, associazioni, scuole e Osservatorio per la Legalità hanno organizzato per venerdì mattina, una marcia per dire ‘no’ alla criminalità organizzata.
La marcia dal titolo ‘Mani che stringono mani’ partirà alle 8.15 dalla Chiesa San Francesco di Paola, luogo simbolo per la vicinanza al quartier generale del clan Gionta, Palazzo Fienga, e all’ex Circolo dei pescatori dove avvenne la strage di Sant’Alessandro (il 26 agosto 1984 un commando di sicari entrò in azione uccidendo 8 persone e ferendone 7).
Significativo il giorno scelto per l’evento. Venerdì 13 infatti, alle 10,30 presso l’Aula Consiliare di via Provinciale Schiti, 51, il comune di Torre Annunziata conferirà la cittadinanza onoraria alla memoria a Giancarlo Siani. Gli organizzatori ricorderanno, durante l’evento, il giovane cronista ammazzato dalla camorra. La verità processuale stabilì che ad ammazzare Giancarlo furono Armando Del Core e Ciro Cappuccio, due giovani killer al soldo dei Nuvoletta di Marano. Secondo la ricostruzione fatta da alcuni pentiti, i due ammazzarono Siani su ordine di Angelo Nuvoletta e di Luigi Baccante a seguito di un articolo che mise Nuvoletta in cattiva luce: Siani, che aveva documentato i business della camorra di Torre Annunziata e denunciato l’infiltrazione dei clan nella pubblica amministrazione, scrisse che la cattura del boss Valentino Gionta «potrebbe essere il prezzo pagato dagli stessi Nuvoletta per mettere fine alla guerra con l’altro clan di ‘Nuova famiglia’, i Bardellino». La marcia partirà dalla parrocchia e si dirigerà verso l’Aula Consiliare di via Schiti, attraversando, così, buona parte delle zone degradate della città e più bisognose di attenzione da parte delle forze dell’ordine e della parte sana della città.
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mercoledì, 11 Dicembre 2019 - 18:59
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