Sant’Anastasia, si dimette il sindaco finito in carcere per i concorsi truccati e spera in un’attenuzione della misura cautelare


Il sindaco di Sant’Anastasia Lello Abete ha protocollato le dimissioni da primo cittadino. Una decisione necessaria per motivare una eventuale richiesta di scarcerazione. Abete è in prigione dallo scorso 6 dicembre: è accusato di avere fatto parte di un’associazione per delinquere che avrebbe condizionato l’esito di un concorso pubblico bandito dal Comune di Sant’Anastasia a vantaggio di una candidata che pagò 50mila euro.

Ad Abete, in particolare, si contesta il ruolo di ‘segnalatore’ dei candidati disposti a pagare. Rispetto a queste contestazioni, Abete si è difeso a spada tratta dinanzi al giudice per le indagini preliminari in occasione dell’interrogatorio di garanzia. Ma con le dimissioni, la difesa proverà a spostare l’attenzione anche sulle esigenze cautelari: venendo meno l’incarico di sindaco, cadrebbero anche le condizioni per una possibile reiterazione del reato.

Sono state protocollate oggi le dimissioni del sindaco di Sant’Anastasia (Napoli), Raffaele Abete, arrestato lo scorso 6 dicembre insieme ad un consigliere di maggioranza, il segretario comunale, ed un imprenditore di Salerno con le accuse di associazione per delinquere dedita alla commissione di più delitti di corruzione e finalizzata a favorire illecitamente il superamento di concorsi pubblici. Per altre due persone, la vincitrice di un concorso e suo marito, la Procura di Nola aveva emesso il divieto di dimora in Campania. In giornata, annunciano gli amministratori comunali, saranno presentate anche le dimissioni dei consiglieri e della Giunta comunale, che in un primo momento avevano deciso di proseguire la propria attività in attesa degli esiti giudiziari. Il sindaco Abete ed il consigliere arrestati, Pasquale Iorio, erano stati sospesi dal Prefetto di Napoli alcuni giorni fa, mentre sono spuntati nuovi candidati che avrebbero pagato per aggiudicarsi la vincita di uno dei concorsi banditi dal Comune. Per due degli indagati, il segretario comunale Egizio Lombardi, e l’imprenditore salernitano rappresentante legale dell’agenzia che gestiva i concorsi, il tribunale del Riesame ha annullato parzialmente la misura cautelare in riferimento al reato associativo, confermando tutte le altre relative alla corruzione, con relativa esigenza di custodia in carcere.

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giovedì, 19 Dicembre 2019 - 20:24
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