Concessioni, Autostrade minaccia il Governo sul Milleproroghe: azione legale in caso di revoca

Autostrda A16 Napoli Canosa

Una lettera durissima e che preannuncia una causa di risarcimento qualore si approvasse in via definitiva quanto inserito nel decreto Milleproroghe. Autostrade per l’Italia risponde in questo modo all’articolo 33 inserito dal Governo nel pacchetto di misure di fine anno che modifica ex lege alcune clausole della Convenzione Unica in merito a revoca, decadenza o risoluzione. Una disposizione che paventa la revoca della concessione ad Aspi. Preso in esame il testo (non ancora definitivo), il Consiglio di Amministrazione della società «ha ritenuto come già sottolineato da Aiscat che lo stesso presenti rilevanti profili di incostituzionalità e contrarietà a norme europee

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Autostrade minaccia dunque azioni legali per «tutelare i diritti della stessa in termini di legittimità costituzionale e comunitaria delle disposizioni normative in merito ai principi di affidamento, di libertà di stabilimento e di concorrenza, di proporzionalità e di ragionevolezza». Tra le contestazioni sollevate nella lettera, la mancanza dei «requisiti di estrema urgenza e necessità e quelli di omogeneità del disposto normativo Milleproroghe».

«Anche alla luce delle recenti ordinanze del Tar Liguria di rimessione alla Corte Costituzionale delle disposizioni del Decreto Genova – continua la nota inviata al Ministero per i Trasporti e le Infrastrutture, alla Presidenza del Consiglio ed al Ministero dell’Economia – la nuova norma appare irragionevole, non essendo assistita da alcuna congrua motivazione, con presunta valenza retroattiva. Già nel 2006 la Commissione Europea ha peraltro sancito che i contratti di concessione non sono modificabili in modo unilaterale, in forza dei principi della certezza del diritto e del legittimo affidamento».

«L’eventuale adozione di una norma con contenuti analoghi a quelli indicati nell’articolo 33 – conclude il CdA di Autostrade – determinerebbe il verificarsi dei presupposti di cui all’articolo 9 bis comma 4 della Convenzione Unica e quindi la risoluzione di diritto della stessa. Ciò in ragione del rispetto del principio di affidamento e a tutela del patrimonio della società e di tutti gli stakeholders».

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martedì, 24 Dicembre 2019 - 08:32
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