Uffici del Giudice di Pace al collasso e l’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata proclama una settimana di astensione da tutte le udienze civili e penali, salvo per le esclusioni previste dal Codice di Autoregolamentazione. «Le criticità già segnalate dall’avvocatura torrese nel corso degli anni si sono aggravate a causa di una sopravvenuta e grave carenza di personale, – dichiarano dall’Ordine – circostanza che di fatto sta paralizzando le cancellerie e determinando una drammatica asfissia organizzativa, tale da incidere sul corretto funzionamento della giurisdizione». Non solo. Alla situazione di quotidiana emergenza, denunciano gli avvocati, si aggiungono gli «approcci di alcuni giudici» caratterizzati da una «sistematica violazione dei principi deontologici che regolano il rapporto tra le parti».
Atteggiamenti che determinano il «mancato rispetto di certi canoni da parte dei magistrati nella gestione delle udienze», spiega la presidente Luisa Liguoro. Non tutte le colpe sono addebitabili ai magistrati: «Sicuramente anche gli avvocati assumono atteggiamenti poco consoni, ma forse i giudici, a causa dell’elevato numero di procedimenti pendenti, non riescono a tenere il polso della situazione». Il problema resta comunque strutturale: «L’accorpamento dei giudici di pace ha riguardato solo i magistrati e non le cancellerie. La situazione degli uffici di Torre Annunziata non è diversa da quella di Santa Maria Capua Vetere, Caserta ed altri ancora». A nulla, continua Liguoro, sono bastati gli sforzi del presidente del Tribunale Ernesto Aghina che ha tentato un riassetto delle cancellerie per un «corretto funzionamento della macchina organizzativa né la proposta da parte dell’Ordine di un protocollo per evitare contrasti a priori». Così come sono stati inutili i solleciti nei confronti degli organi competenti che, denuncia l’Ordine, non sono intervenuti con «nessuna iniziativa apprezzabile».
Queste le condizioni che hanno spinto l’assemblea a decidere per «una protesta corale e unitaria». Protesta che andrà dal 7 al 13 gennaio 2020 e che culminerà con la convocazione di una nuova assemblea degli iscritti presso gli uffici del Giudice di Pace torrese, a cui saranno invitati sindaci, parlamentari del territorio, rappresentanti delle istituzioni e di categorie di cittadini e la stampa. In quell’occasione i partecipanti decideranno come continuare «per decidere forme e modi» di contestazione.
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mercoledì, 25 Dicembre 2019 - 11:38
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