«Grillino vero» o «traditore», l’espulsione di Paragone divide il M5S e potrebbe essere un boomerang per Di Maio

gianluigi paragone
Gianluigi Paragone

L’espulsione di Gianluigi Paragone dal Movimento Cinque Stelle non sarà indolore per i pentastellati. E potrebbe rivelarsi un nuovo boomerang per il capo politico Luigi Di Maio, deus ex machina del provvedimento formalmente preso dal collegio dei Probiviri dei grillini. Già ieri a sostegno del senatore e giornalista – che da oggi fa parte del gruppo misto a Palazzo Madama – è intervenuto Alessandro Di Battista, una delle anime storiche del partito di Beppe Grillo, particolarmente vicino negli ultimi tempi all’ex direttore della Padania.

Di Battista non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali ma ha affidato ad un commento su Facebook eloquente il suo pensiero: «Gianluigi è infinitamente più grillino di molti che si professano tale – ha scritto – Non c’è mai stata una volta che non fossi d’accordo con lui. Vi esorto a leggere ciò che dice ed a trovare le differenze con quel che dicevo io nell’ultima campagna elettorale che ho fatto. Quella da non candidato, quella del 33%».

Un riferimento a quella clamorosa percentuale di consensi delle elezioni del 4 marzo 2018 richiamata dallo stesso Paragone nel post con cui commentava l’espulsione: «Sono stato espulso dal nulla. C’era una volta il 33%, Ora… – ha scritto su un foglio del Senato il ribelle che da ieri non fa più parte del Movimento.

E sono tanti, tantissimi, gli elettori dei Cinque Stelle che non hanno affatto accolto positivamente la notizia dell’espulsione. Un fiume di commenti (oltre dodicimila in poche ore), moltissimi a sostegno del giornalista, qualcuno più critico. Lui è poi intervenuto per aggiungere qualcosa al suo stringato messaggio, proprio per rispondere a Di Battista: «Ringrazio  Alessandro Di Battista per le belle parole che usato per me, in mia difesa – ha dichiarato – Ale rappresenta quell’idea di azione e di intransigenza che mi hanno portato a conoscere il Movimento: stop allo strapotere finanziario, stop con l’Europa di Bruxelles, stop con il sistema delle porte girevoli, lotta a difesa dei veri deboli, stop alle liberalizzazioni che accomunano Lega e Pd. Io quel programma lo difendo perché con quel programma sono stato eletto. Ale lo sa».

Un commento è arrivato poi da Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia in quota M5S: «Gianluigi, certamente stiamo operando scelte non sempre lucide, non sempre felici- ha scritto – certamente non siamo quelli del 4 marzo 2018, esattamente come non siamo più quelli del 4 ottobre 2009 o del 25 febbraio 2013. Ma se ci definisci il “nulla”, come si legge, perché rimanevi nel “nulla” prima di essere espulso?”.

«Abbiamo tanti, tanti problemi – continua – e sapessi quanta xxxxx abbiamo dovuto ingoiare, ho dovuto ingoiare, in questi anni. Ma se vuoi essere parte di un gruppo, devi anche accettare le decisioni che ti vedono contrario, operando al fine di convincere gli altri degli errori che si vanno facendo. Certo, fin quando la tua soggettività, la tua coscienza, te lo consentono. Ma allora te ne vai da te, reputando che si sia conclusa un’esperienza di condivisione, di fratellanza. Se ti fai espellere e definisci i tuoi vecchi amici e compagni il “nulla”, non fai onore anche al tuo recente passato, alla tua intelligenza, a milioni di persone che quanto te, e forse ben più di te, c’hanno creduto e ci credono ancora. Ti rispetto, ma le parole hanno un senso- conclude.

Apertamente contraria all’espulsione l’ex ministra pentastellata Barbara Lezzi: «Gianluigi Paragone è e resta un mio collega. Fino a quando, e sono certa che continuerà così, lavorerà senza sosta per i deboli, per assicurare un salario minimo decente, per fare in modo che le multinazionali osservino le leggi del nostro Paese resterà un mio collega – scrive la deputata pugliese –  Fino a quando avrà il coraggio di non rispondere né alla Lega, né al PD, né ad altri ma solo al buonsenso e alle sue idee, come sempre ha fatto, resterà un mio collega. Per il resto, non sono permalosa. Non è una buona idea espellere gli anticorpi, caro Movimento 5 Stelle. In alto i cuori».

E’ duro invece il commento di Carlo Sibilia: «Un conto sono le critiche costruttive, altra cosa è il sabotaggio – scrive anche lui su Facebook –  Senza tralasciare il caso recente di un ormai ex ministro che non restituiva lo stipendio ed è poi passato al Gruppo Misto. Insomma, mica ha mollato la poltrona da parlamentare. È ora di porre fine a questo spettacolo patetico ai danni dei cittadini italiani e sono sorpreso che ci sia anche qualcuno che difende questi personaggi».

Eroe, transfuga, trasformista o opportunista: resta il fatto che l’addio forzato di Paragone apre una enorme crepa nel Movimento e nella leadership di Di Maio. E va ad aggiungersi alla fuga dell’ex ministro Fioramonti, che porterebbe con sé altri dieci parlamentari. Altri potrebbero seguire Paragone abbandonando un partito sempre più allo sbando.

Leggi anche:
– 
Addio allo scontrino cartaceo, limiti all’uso del contante e bancomat: queste e altre novità in vigore dal primo gennaio 
– Prescrizione, la rivolta dei penalisti: «Riforma sgangherata e pericolosa, sì al referendum abrogativo» 
– Governo e Autostrade alla resa dei conti, Luigi Di Maio avverte i Benetton: «Basta profitti» e si rifà al modello spagnolo 
– Cinque Stelle, espulso Gianluigi Paragone: i probiviri chiudono lo scontro interno tra il senatore dissidente e il Movimento 
– Prescrizione, Bonafede sorride su Fb: «La legge è in vigore, ora lavoriamo sui tempi del processo». L’ultimo appello di Fi
– Botti Capodanno, bilancio amaro: tanti bambini e ragazzini feriti, c’è chi ha perso la mano, chi ha riportato ustioni
-Botti di Capodanno inquinanti come un inceneritore, dati e numeri di una tradizione sempre più vietata
 Mostra d’Oltremare, nuova nomina ‘amica’ per De Magistris che piazza al vertice della Spa Remo Minopoli 
– Il prefetto di Cosenza Paola Galeone indagata per corruzione dopo la denuncia di una imprenditrice 
Viabilità a pezzi, crolla la volta di una galleria sulla A26: il Governo convoca d’urgenza Autostrade per l’Italia 

giovedì, 2 Gennaio 2020 - 10:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA