I Cinque Stelle perdono pezzi: tra espulsioni e fughe ecco i parlamentari che hanno detto addio al Movimento

firme M5s
di Bianca Bianco

Non è la prima e, forse, non sarà l’ultima espulsione dal Movimento Cinque Stelle quella di Gianluigi Paragone. Sono state altre le ‘epurazioni’ di dissidenti nel corso della legislatura. Provvedimenti che, alla luce di quanto sta avvenendo nelle ultime settimane nel partito di Luigi Di Maio, alla lunga potrebbero pesare non solo sulla stabilità interna del movimento ma anche sulla tenuta del governo giallorosso.

L’elenco degli espulsi è corposo. C’è Andrea Mura, mandato via ad inizio legislatura (era il 26 luglio 2018) perché assente a 289 votazioni su 296 complice la sua passione per le barche a vela. Il 31 dicembre del 2018 hanno subito il patibolo dei probiviri Gregorio De Falco, l’ex ufficiale di Marina diventato famoso per il caso del naufragio della Costa Concordia, espulso dopo il voto contrario al Decreto sicurezza e l’astensione sulla Manovra. Lo stesso giorno fu epurato Saverio De Bonis, per una condanna contabile in primo grado e due prescrizioni. De Bonis ha la fedina penale pulita ma la sua espulsione è stata accelerata soprattutto per i dissidi con le scelte del Movimento sulla Tap. Lo scorso aprile è stata espulsa Sara Cunial, quella del ‘genocidio dei vaccini’, a giugno è toccato alla campana Paola Nugnes (ha votato 131 volte contro il Governo), a luglio il benservito è stato dato a Veronica Giannone (per avere partecipato a conferenze stampe lesive dell’immagine del Movimento ed avere votato contro il Governo) ed a Gloria Vizzini per gli stessi motivi. Per queste ultime due ha pesato anche la mancata restituzione dei rimborsi forfettari. Questione, quella dei rimborsi, che tiene in bilico anche altri parlamentari morosi cui Luigi Di Maio ha lanciato un ultimatum (pagare entro il 31 dicembre). Chi non si mette in regola potrebbe subire prima una sospensione, poi, in caso di ulteriore inadempienza, essere cacciato.

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Alla pattuglia di espulsi, si aggiungono poi i transfughi passati su altre sponde. Come Francesco Urraro, Stefano Lucidi, Ugo Grassi (passati con la Lega a dicembre), Matteo Dell’Osso, passato a Forza Italia nel dicembre del 2018, Lorenzo Fioramonti, ex ministro che ha sbattuto la porta per passare nel Gruppo Misto. A questi, potrebbero aggiungersi altri dissidenti che andrebbero ad impoverire i numeri dei Cinque Stelle in Parlamento. Tra fughe ed espulsioni Di Maio sta creando il vuoto intorno alla sua  contestata leadership.

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venerdì, 3 Gennaio 2020 - 11:15
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