Napoli ricorda le vittime del nazifascismo ma la Comunità ebraica diserta l’evento: «Mai insieme all’assessore De Majo»

Eleonora De Majo
L’assessore alla cultura del Comune di Napoli Eleonora De Majo (foto Kontrolab)

Alla Comunità ebraica di Napoli il neo assessore alla Cultura Eleonora de Majo proprio non va a genio. E neppure l’installazione di pietre d’inciampo per ricordare le vittime del nazi fascismo sembra in grado di segnare una tregua. Il 7 gennaio in piazza Borsa, all’altezza del civico 33, si procederà all’installazione dell’opera del tedesco Gunther Demnig, opera dedicata alla memoria di Amedeo Procaccia, Iole Benedetti, Aldo Procaccia, Milena Modigliani, Paolo Procaccia, Loris Pacifici, Elda Procaccia, Luciana Pacifici e Sergio Oreste Molco, ebrei napoletani arrestati e deportati ad Auschwitz dove trovarono la morte.

Ma in una lettera aperta la Comunità ebraica di Napoli ha fatto sapere che diserterà l’evento e il motivo è proprio la presenza di Eleonora de Majo, verso la cui nomina la Comunità aveva già espresso «sconcerto e preoccupazione»: «Appare quanto meno paradossale, che ci sia qualcuno a ricordare gli ebrei morti per poi disprezzare quelli vivi, come – ahinoi! – abbiamo troppo spesso visto e ascoltato. E non ci si dica, ancora una volta, che antisionismo e antisemitismo sono cose diverse tra loro. No, antisionismo e antisemitismo sono le due facce di un’identica medaglia, come ha più volte ricordato l’International Holocaust Remembrance Alliance (Ihra)».

Il riferimento ancora una volta ai post sui social di Eleonora de Majo nei quali l’assessore aveva aveva attaccato duramente lo stato di Israele, definendo il governo israeliano «un manipolo di assassini» ed il popolo israeliano stesso «porci, accecati dall’odio, negazionisti e traditori finanche della vostra stessa tragedia». Per questa ragione la Comunità ebraica diserterà «non solo la cerimonia del 7 gennaio, ma anche tutte quelle che vedranno la presenza della signora Eleonora de Majo. Una persona che – lo ribadiamo – ha espresso giudizi tanto superficiali quanto offensivi per quegli ebrei che, sia a Napoli che in tutta la diaspora e in Israele, sono stati testimoni del più grande progetto di genocidio che mente umana abbia mai concepito». Per ricordare i martiri napoletani del nazismo, la Comunità ebraica organizzerà un suo evento il prossimo 30 gennaio (alle ore 10 a piazza Bovio e alle 11 in via Luciana Pacifici), in occasione del settantaseiesimo anniversario della loro deportazione ad Auschwitz, dando appuntamento ai «tantissimi napoletani che rifiutano la facile retorica e con essa tutte le forme di strumentalizzazione, convinti che rispettare gli ebrei vivi e le loro istituzioni sia il modo migliore per ricordare quelli risucchiati nel vortice della Shoah».

La replica dell’assessore non si è fatta attendere. «Apprendo dalla stampa che la comunità ebraica non sarà presente a causa delle mie posizioni contro lo Stato di Israele. Nel rispetto delle scelte insindacabili di ognuno, ritengo questa sovrapposizione pericolosa e profondamente disonesta intellettualmente», ha scritto su Facebook. «Criticare, anche aspramente, la politica di uno Stato non ha nulla a che fare con i rigurgiti di odio ed intolleranza che pure stanno tornando sempre più forti e volenti nella nostra società – ha aggiunto – L’antisemitismo esiste, è vero, ma bisognerebbe cercarlo dove cresce rigoglioso, vale a dire nelle sedi dei gruppi di estrema destra».

 

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sabato, 4 Gennaio 2020 - 17:53
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