Ambulanza sequestrata a Napoli, quinto caso dall’inizio del 2020: le violenze in corsia diventano emergenza nazionale

ambulanza

L’ennesimo caso di violenza contro operatori della Sanità a Napoli si è registrato ieri sera. Alcuni ragazzi hanno sequestrato l’ambulanza, su cui c’erano infermieri e paramedici, per costringerli a soccorrere un sedicenne che aveva una distorsione al ginocchio. La postazione del 118 della stazione centrale era ferma all’ospedale Loreto Mare quando, come riportato in una nota dell’associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’, «improvvisamente nel pronto soccorso entra un gruppo di ragazzi che prende di forza l’equipaggio e li costringe a salire in ambulanza. Con 3 di questi individui a bordo (e sotto minaccia) l’equipaggio si dirige verso il quartiere ‘case nuove’ retrostante al Loreto Mare. Il mezzo giunge sul posto e da subito viene circondato da una orda di astanti inferociti che incominciano a ricoprire d’insulti i sanitari. Pensando al peggio il medico si fa largo tra la folla e, con sommo stupore, trova un ragazzino 16enne con distorsione al ginocchio». La situazione viene valutata dal medico «di lieve entità» eppure all’equipaggio «viene intimato, con minacce, a trasportare il giovane in ospedale».

E’ solo l’ultimo caso di una lunga serie di episodi simili che si sono registrati in provincia di Napoli, la quinta dall’inizio del 2020 (secondo i numeri dell’associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’). L’ultimo, prima del sequestro dell’ambulanza, si è verificato a San Giorgio a Cremano dove i parenti di una persona in crisi ipertensiva hanno aggredito un medico che ha poi denunciato l’accaduto ai carabinieri. Uno scenario ‘fotrocopia’ di altri che hanno visto come bersaglio sempre medici e infermieri ‘rei’ di non prestare le giuste cure. Per la Croce Rossa è una situazione equiparabile ad una quotidiana «guerra» e c’è chi chiede l’intervento dello Stato.

In verità, provvedimenti già esistono per questi casi. La legge istituisce infatti un osservatorio nazionale ‘sulla sicurezza degli esercenti professioni sanitarie e socio sanitarie’ che monitora la situazione e forma gli operatori. E le lesioni al personale sanitario sono equiparate a quelle ai pubblici ufficiali in servizio, con pene dai 4 ai 10 anni per quelle gravi e dagli 8 ai 16 per le gravissime. La legge prevede anche che la commissione di violenze o minacce contro esercenti le professioni sanitarie sia considerata una aggravante e che in questi casi si proceda di ufficio.

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lunedì, 6 Gennaio 2020 - 08:45
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