Stefan Lechner è in carcere e nelle prossime ore sarà fissata l’udienza di convalida del fermo. Sarà fissato il faccia a faccia con il giudice per le indagini preliminari che dovrà decidere se confermare la misura del carcere sollecitata dalla procura o se accordare all’indagato una misura alternativa. La sua posizione è grave, come la storia drammatica che lo ha portato in cella. Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio il il 27enne di Chienes, in Alto Adige, si è messo alla guida della sua Audi TT e ha travolto e ucciso una comitiva di ragazzi tedeschi che stava attraversando la strada per raggiungere l’albergo dopo una serata trascorsa all’Hexenkessel Almpub di Cadipietra, uccidendone sei e ferendone gravemente altri undici. L’incidente si è verificato a Lutago, in valle Aurina. La procura gli ha contestato i reati di omicidio stradale plurimo e lesioni stradali.
Dai test ai quali Lechner è stato sottoposto, è emerso che il 27enne – operaio installatore di impianti di riscaldamento – guidava con un tasso alcolemico di 1,97 grammi per litro, mentre il limite di legge è dello 0,5. Dai primi accertamenti condotti sulla dinamica, sembra inoltre che Lechner viaggiasse anche a velocità sostenuta. Subito dopo l’incidente Lechner era stato ricoverato in psichiatria nell’ospedale di Brunico perché era sotto choc, ma stamattina è stato dimesso e trasferito in prigione.
Le vittime era tutte giovanissime: avevano tra i 20 e i 25 anni. Felicitas Rita Vetter studiava Medicina e si stava specializzando alla alla Mitwohnzentrale di Amburgo. Julian Vlam giocava come centrocampista al Tsv Siegen, formazione che milita nel campionato interregionale tedesco. Era appassiona di calcio anche Julius Valentin Uhlig, di Colonia, studente di Architettura: era Tifoso del Fortuna Köln, era iscritto al gruppo ultras degli squali. La sua vocazione lavorativa era quella di seguire le orme del padre, docente universitario tra i massimi esperti del movimento Bauhaus. L’Audi TT di Lechner ha spazzato via anche i sogni della 21enne Katarina Majic di Wuppertal (ma originaria di Ljubuski, comune della Federazione di Bosnia ed Erzegovina), di Rita Bennecke di Remschied e di Philipp Schulte che a fine mese avrebbe compiuto 23 anni. Sul posto dell’incidente sono stati deposti fiori e candele rosse.
Si attendono, intanto, notizie dagli ospedali dove sono ricoverati gli undici feriti. Due di loro sono ancora in gravissime condizioni, mentre quattro ragazzi sono in terapia intensiva. Migliorano lentamente le condizioni di altri sette feriti.
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lunedì, 6 Gennaio 2020 - 16:36
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