Di Maio si dimette col sorriso sulle labbra e carica i pentastellati: «Abbiate fiducia, nonostante i tradimenti» | Il discorso

Luigi Di Maio Dimissioni
Luigi Di Maio durante la conferenza in cui annuncia le sue dimissioni da capo politico del MoVimento

Luigi Di Maio inanella le parole una dopo l’altra, concedendosi poche pause. Il suo discorso d’addio da leader del Movimento Cinque Stelle ma non da esponente del Movimento dura circa un’ora e solo a chiusura di un monologo grintoso scandisce la parola «dimissioni» e cede il testimone a Vito Crimi, cui spetterà gestire la fase di transizione per arrivare agli Stati generali dove si getteranno le basi per la nuova leadership: «Oggi sono qui per rassegnare le mie dimissioni da capo politico del Movimento per favorire gli Stati Generali. Molti mi scrivono di non mollare, io non ci penso per nulla a mollare. Per quanto mi riguarda, si chiude solo una fase». Una fase dalla quale Luigi Di Maio, col sorriso sulle labbra, si congeda con un gesto simbolico, sfilandosi la cravatta che «ho sempre portato per rispetto delle istituzioni», sfilandosi quella cravatta che nel Movimento «prima portavo solo io e ora portano tutti».

Di Maio saluta. Saluta tutti consegnando un discorso dove la parola «fiducia» fa capolino in più punti, perché è la fiducia che sembra essere venuta meno anche all’interno del Movimento stesso. «Nessun movimento è stato sconfitto dall’esterno, ma al suo interno – dice – I peggiori nemici sono quelli che uno non immagina mai di avere. I peggiori nemici sono persone che lavorano non per il gruppo, non per gli obiettivi comuni ma per la loro visibilità. Persone che non ci mettono la faccia, che criticano senza volere costruire ma solo per distruggere».

Persone che si sono «prestate al gioco di dare la percezione di un Movimento del tutti contro tutti. E il loro rumore, il rumore di pochi, ha sovrastato e oscurato il lavoro di tantissimi. E non vale solo per il Governo. Pensare che molti sindaci siano stati buttati già dal fuoco amico dei consiglieri, grida vendetta. Perché abbiamo perso la possibilità, forse per sempre, di cambiare il volto di quelle città che governavamo». Un gioco che, sottolinea Di Maio, è stato amplificato, a suo dire, dai giornali: «Farci apparire litigiosi, pasticcioni è stato il solo modo per combatterci. Anche perché non avrebbero potuto farci apparire, a differenza di altri, corrotti, mafiosi e ladri».

Quindi rivendica la sua scelta di dare ‘fiducia’, nonostante tutto: «Molti mi hanno contestato di essere troppo ingenuo. Io non mi sento un ingenuo, ma preferisco passare per tale piuttosto che essere considerato un imbroglione. E personalmente continuo a pensarlo nonostante i tanti tradimenti, l’ultimo dei quali ci ha costretto a formare un nuovo governo. Certo ci vuole la giustizia dose di accortezza, ma per restare umani e non diventare delle carogne è fidarsi di chi non si conosce. E io mi fido». Perché a fronte di «qualcuno che ci ha tradito, molti hanno firmato e votato leggi che cambieranno la vita di milioni di cittadini, che hanno migliorato le condizioni del loro quartiere».

E’ a queste persone che Di Maio rivolge il suo accorato appello affinché continuino a lottare: «Dobbiamo essere in grado ancora di più di migliorare nei prossimi dieci anni la vita dei cittadini». E’ a queste persone che Di Maio assicura: «Mi fido di voi, per chi verrà dopo di me». E’ davanti a queste persone che con fierezza rivendica il suo operato: «Ho sempre dato tutto me stesso per proteggere il Movimento dagli approfittatori e dalle trappole lungo il percorso. A volte assumendo scelte dure e a volte incomprensibili. Ho lottato e abbiamo lottato per portare a casa il migliore risultato possibile, ma sono consapevole che una parte del Movimento è rimasta delusa e si è allontanata di noi. E su questo bisognerà riflettere negli Stati Generali». Quindi elenca rapidamente tutte le leggi volute dal Movimento Cinque Stelle. Leggi dalle quali, dice, «io credo non si possa più tornare indietro».

«A volte ho sentito dire: quando non ci sarete più al governo, cambieremo le vostre leggi – incalza – Ebbene, io penso che se qualcuno proverà a cancellare una delle nostre leggi, come prescrizione e anticorruzione, sono certo che migliaia di cittadini scenderanno in piazza. E e io sarò con loro, perché le nostre leggi sono un patrimonio per il Paese che vanno protette per gli italiani di buona volontà».

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mercoledì, 22 Gennaio 2020 - 18:57
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