Anno giudiziario, Davigo e Bonafede a Milano: penalisti contro il magistrato, l’Anm accusa i legali di propaganda


Il magistrato Piercamillo Davigo e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede non infiammano solo il dibattito interno al mondo dell’avvocatura. Da oggi infiammano anche la vigilia della cerimonia di inaugurazione dell’anno di giudiziario che si terrà a Milano il primo febbraio. Davigo – come noi di Giustizia News24 anticipammo lo scorso 17 dicembre – è stato scelto dal Csm per tenere il suo intervento in occasione della cerimonia in rappresentanza appunto dell’organo di autogoverno delle toghe. Al suo fianco, ma come rappresentante del Governo, ci sarà il Guardasigilli che ha comunicato la scelta di Milano lo scorso 20 gennaio. Due presenze che non godono della stima del mondo dei penalisti, che ieri in maniera formale si sono scagliati contro la presenza di Davigo sollecitandone addirittura la sostituzione.

La Camera penale di Milano ha inviato una lettera – anche al presidente della Repubblica e presidente del Cms Sergio Mattarella e al vicepresidente David Ermini – per chiedere una «rivalutazione della designazione» perché a loro avviso le «esternazioni» di Piercamillo Davigo «negano i fondamenti costituzionali del giusto processo, della presunzione di innocenza e del ruolo dell’Avvocato nel processo penale» e «tali dichiarazioni pubbliche da parte di un magistrato sarebbero di per sé gravi, ma diventano inaccettabili se pronunciate, come nel caso del Consigliere Davigo, da un magistrato che riveste l’alta funzionale istituzionale di Consigliere del Csm».

I penalisti contestano in modo particolare e «posizioni ideologiche pubblicamente manifestate» dal magistrato, tra cui «solo esemplificativamente, le ultime» in un’intervista al Fatto Quotidiano del 9 gennaio. Esternazioni, secondo la Camera penale, nelle quali il ruolo dell’avvocato «viene marchiato come soggetto sodale con gli interessi più negativi e lucrativi nell’innestare meccanismi difensivi pretestuosi e dilatori». Dichiarazioni che, aggiungono i penalisti, «sono già state da altri sottoposte all’attenzione dell’organo titolare dell’esercizio dell’azione per eventuali profili di responsabilità disciplinare».

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Il Comitato di Presidenza del Csm ha già risposto dichiarando «irricevibile». Davigo, dunque, sarà al palazzo di Giustizia di Milano. Ma il fuoco delle polemiche brucia forte. L’Associazione nazionale magistrati di Milano è scesa in campo per stigmatizzare la presa di posizione dei penalisti, accusandoli di avere colto «l’occasione per perseguire, con modalità del tutto inopportune, i propri scopi di propaganda, compiendo uno sgarbo istituzionale verso il Csm e mostrando una mancanza di rispetto verso l’Ordine giudiziario e il consigliere Davigo». « Il “Collega” – scrive ancora la Giunta milanese – già in servizio a Milano per molti anni, è membro togato eletto dai magistrati nel supremo organo di autogoverno, che lo ha designato a rappresentarlo a Milano per la cerimonia: la Anm del distretto, a nome di tutti i magistrati, è ben felice di accoglierlo».

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mercoledì, 29 Gennaio 2020 - 16:07
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