Voto di scambio alle Regionali 2015 in Campania, via libera della Giunta per le immunità alle intercettazioni su Cesaro

Armando e Luigi Cesaro, i due big di Forza Italia in Campania

Il processo per voto di scambio alle Regionali del 2015 in Campania che vede tra gli imputati il deputato di Forza Italia Luigi Cesaro e il figlio Armando, capogruppo per gli azzurri, in Consiglio regionale potrebbe vedere l’ingresso di nuovi atti. Intercettazioni che investono in prima persona il parlamentare nonché uomo chiave di Forza Italia a Napoli.

Nella giornata di ieri, martedì 4 febbraio, la Giunta per le immunità della Camera ha dato il via libera alla richiesta avanzata dalla procura della Repubblica di Napoli Nord di utilizzare sei telefonate intercorse tra il 16 marzo e il 5 maggio 2015, cinque delle quali sull’utenza dell’imprenditore Antonio Di Guida, una su quella dell’imprenditore Angelo Liccardo. Le telefonate in questione sono state ‘captate’ nell’ambito di un’altra indagine, quella sulle presunte infiltrazioni della camorra nel Pip di Marano che vede a processo i due fratelli di Cesaro, Aniello e Raffaele. A favore hanno votato l’ex presidente del Senato Piero Grasso, di Leu, e i rappresentanti di M5S, Pd, Lega, Fdi. Contraria solo la senatrice umbra Fiammetta Modena, di Forza Italia.

La proposta ad accogliere la richiesta della procura è stata sostenuta in aula dal relatore Pierluigi Cucca di Italia Viva, che ha motivato il ‘via libera’ sostenendo che Cesaro sia stato intercettato «occasionalmente», circostanza che consente di escludere il fumus persecutìonis e rende le intercettazioni utilizzabili nonostante le prerogative dell’immunità parlamentare. La Giunta ha dato il via libera solo per alcune telefonate. Vi è stato infatti il ‘no’ relativamente a due telefonate, una sul cellulare di Di Guida e l’altra sull’utenza di Liccardo. Adesso la parola passa all’Aula del Senato per la decisione finale.

Il processo per voto di scambio è in corso dinanzi ai giudici del Tribunale di Napoli Nord. Secondo l’accusa, tratteggiata dal pm Simone De Roxas, in cambio del voto sarebbero stati promessi appalti, incarichi e posti di lavoro. Sul banco degli imputati vi sono complessivamente 29 persone, tra le quali – oltre ai Cesaro – l’ex assessore provinciale Antonio Di Guida, l’ex sindaco di Marano Angelo Liccardo e numerosi dipendenti e vigili del Comune di Marano.

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mercoledì, 5 Febbraio 2020 - 14:20
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