Tirrenia chiude Napoli e Cagliari, a marzo sciopero del personale. Di Santis (Confapi) lancia un appello ai ministeri

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Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo sciopero nazionale del personale navigante, amministrativo e di terra di Cin-Tirrenia del prossimo 13 marzo contro la riorganizzazione annunciata dalla compagnia di navigazione che prevede la chiusura di alcune sedi amministrative (Napoli e Cagliari). L’annuncio arriva a conclusione della procedura di “raffreddamento” che le segretarie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti avevano avviato al ministero del lavoro e che si è concluso con esito “negativo”.

Il personale amministrativo e di terra si fermerà per l’intera giornata, quello navigante nei traghetti che collegano le isole maggiori e minori ritarderà di quattro ore la partenza delle navi, con esclusione delle linee e servizi essenziali. «La società Tirrenia/CIN – scrivono i sindacati ha confermato la volontà di procedere con il processo di riorganizzazione, anticipato alle OO.SS. il 19 dicembre 2019 e, formalizzato alle stesse il 16 gennaio 2020 via email che prevede, intanto, la immediata chiusura delle sedi operative/amministrative di Napoli e di Cagliari». Secondo Cgil, Cisl e Uil «tale posizione, che non trova alcun elemento di giustificazione, appare pretestuoso e provocatorio, oltre a essere finalizzato a scaricare sulle lavoratrici e sui lavoratori, gli effetti di una gestione discutibile».

Sul caso Tirrenia ha preso posizione anche Massimo Di Santis, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli che lancia un appello ai ministeri dei Trasporti e del Lavoro: «La chiusura della sede napoletana di Tirrenia/Cin è un duro colpo al comparto marittimo non solo campano, ma direi meridionale. Sarebbe opportuno che i ministeri coinvolti, quello dei Trasporti e del Lavoro, facessero sentire subito chiara la loro voce per impedire questa decisione unilaterale di un’azienda che, ricordiamolo, ha in essere importanti convenzioni pubbliche». Di Santis ha aggiunto che «il settore della navigazione vede in Napoli uno degli snodi più importanti del Mediterraneo. Immaginare di privare la nostra città del centro operativo/amministrativo di Tirrenia/Cin significa creare ulteriori fibrillazioni dal punto di vista occupazionale non solo per quanti sono direttamente coinvolti dal cosiddetto piano di riorganizzazione della società, ma anche per tutto l’indotto».

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sabato, 8 Febbraio 2020 - 17:15
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