Mentre il dibattito politico annaspa nelle sabbie mobili del sì o del no alla riforma della prescrizione entrata in vigore il primo gennaio, la Giustizia italiana muore lentamente. Muore per via della carenza di organico, muore per via di procedimenti che si sono accumulati perché non si riesce a smaltirli. Muore per via della mancanza di «interventi strategici» sulle criticità strutturali di un ‘sistema’ ormai al collasso. E a nulla servono i salti mortali di magistrati e personale amministrativo che, seppur ridotti all’osso, cercano di compensare quelle carenze, figlie di anni di indifferenza della politica, che solo il ministero di via Arenula potrebbe colmare.
Dopo la denuncia del presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, Adriana Pangia, sulla «situazione drammatica» in cui versa il personale amministrativo dell’ufficio da lei gestito e sull’incredibile indifferenza del ministero della Giustizia (che ha persino dato buca al magistrato dopo averle fatto affrontare un viaggio sino a Roma), da Bari arriva un’altra storia di giustizia colabrodo. Per ovviare alla carenza di personale amministrativo presso la procura della Repubblica di Bari, si è dovuto scomodare il Comune di Bari. Ché, altrimenti, l’ufficio giudiziario sarebbe rimasto a secco di risorse.
Pochi giorni fa la Giunta comunale ha approvato la delibera con la quale proroga fino al 31 dicembre 2020 «il distacco funzionale presso la Procura della Repubblica di Bari» di dodici unità di Polizia municipale «per l’attività di collaborazione istituzionale a tempo pieno con l’autorità giudiziaria».
Nel novembre del 2016 Comune e Procura firmarono una prima convenzione, su richiesta del procuratore di Bari Giuseppe Volpe, che prevedeva inizialmente il distacco di 9 unità, una con qualifica di funzionario di Polizia municipale e otto con qualifica di istruttore, aumentate nel marzo 2017 di altri due istruttori di vigilanza edilizia e, un anno dopo, di un altro istruttore ancora, arrivando agli attuali 12 dipendenti, con competenze specialistiche in materia di reati edilizi e connessi alla circolazione stradale, spostati temporaneamente dagli uffici comunali a quelli di polizia giudiziaria della Procura.
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martedì, 11 Febbraio 2020 - 13:07
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