Elezioni, il nome di Costa spacca i grillini. Brambilla: «Se è lui la scelta, seguito metodo antidemocratico»

Matteo Brambilla
Matteo Brambilla

Volano gli stracci nel Movimento Cinque Stelle campano. Tutta colpa della fuga in avanti del capogruppo in Consiglio regionale Valeria Ciarambino che nella giornata di ieri ha indicato nel ministro dell’Ambiente Sergio Costa il possibile candidato governatore in grado, per giunta, di mettere d’accordo anche il centrosinistra e superare così la candidatura di Vincenzo De Luca. Se nella serata di ieri il Pd campano, all’interno della riunione di direzione, ha bruciato le speranze di Valeria Ciarambino di fare fronte comune attorno a Costa, indicando invece De Luca come uomo sul quale costruire il futuro progetto politico della Regione, è però dalle fila del Movimento Cinque Stelle che si è levata la contestazione più dura. Una contestazione che racconta di quanto i pentastellati siano allo sbando.

Matteo Brambilla, capogruppo dei grillini in consiglio comunale e tenace contestatore dell’operato del sindaco Luigi de Magistris, si è messo di traverso alla possibile candidatura di Costa. Ma, si badi bene, non perché non apprezzi la figura del ministro. Il disappunto di Brambilla è legato alle modalità con il quale il nome di Costa è stato lanciato in queste caldissime settimane che precedono le elezioni regionali: non vi è stata, infatti, alcuna scelta condivisa da parte della ‘base’. Per dirla tutta, la ‘base’ non sembrerebbe essere stata affatto interpellata. «Se Costa è il candidato del movimento 5 stelle, contesto il metodo antidemocratico che ha portato a questa scelta non condivisa», scrive Brambilla sulla sua pagina Facebook.

Ma vi è di più: oltre a prendere la distanze dal ‘metodo’, in Brambilla si insinua anche il sospetto che il Movimento possa in realtà costruire ‘strane’ e ingeribili alleanze: «Altrimenti se diventa uno “specchietto per le allodole” o un paravento dietro il quale si insinueranno i vari demagogistris e pecorari scani, allora ANCHE NO GRAZIE, e senza rancore, ognuno per la sua strada, perché non mi sentirei più “unico e diverso”». Parole chiare, che racchiudono anche il senso di smarrimento che da tempo attraversa i grillini rispetto a scelte che sembrano ‘calare d’alto’. «Quando ho sentito il messaggio di Valeria Ciarambino mi sono detto: no, non mi sento più a casa, così mi sento uguale a loro, e orgogliosamente non lo sono», ha scritto Brambilla.

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martedì, 18 Febbraio 2020 - 14:36
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