Prescrizione, passa tra le urla l’emendamento grillino che sopprime il ddl Costa: lo scontro finale sarà alla Camera

La Camera dei Deputati

Movimento Cinque Stelle e Partito democratico tirano un sospiro di sollievo e si apprestano ad affrontare il voto in Aula alla Camera sul disegno di legge Costa, che vuole abrogare la riforma della prescrizione targata Bonafede, consapevoli di potere contare su una ‘carta’ non di poco conto.

Oggi, seppure tra le polemiche, la Commissione Giustizia della Camera ha approvato l’emendamento, presentato dai grillini, al disegno di legge Costa che è soppressivo del testo proprio del testo del deputato di Forza Italia. Il via libera è arrivato per un voto soltanto: 24 hanno votato per l’emendamento, mentre 23 hanno votato contro. A sfavore dell’emendamento si sono pronunciati anche gli esponenti di Italia Viva, che nuovamente si sono ritrovati a fare squadra con l’opposizione. Circostanza, quest’ultima, che è stata stigmatizzata dal vicecapogruppo del Pd Michele Bordo: «Questa guerriglia quotidiana di Renzi è diventata insopportabile perché mina alla base la tenuta del governo. Così è davvero complicato andare avanti. Iv chiarisca subito, perché non è possibile stare all’opposizione e al governo. Non saremo disponibili a tollerare ancora per molto. Renzi si assuma le responsabilità di fronte al Paese se ha deciso di favorire il ritorno di Salvini e della destra».

L’emendamento sarà dunque discusso in Aula il 24 febbraio, giorno in cui è calendarizzato l’esame della proposta Costa. Facile immaginare che si avrà una discussione infiammata.  

Determinante per il salvataggio dell’emendamento sono stati due episodi, che hanno infiammato la Commissione: il presidente Francesca Businarolo (Movimento Cinque Stelle) ha votato, circostanza stigmatizzata dalle opposizioni secondo le quali il presidente dovrebbe essere un arbitro e dunque dovrebbe astenersi. La seconda circostanza è stato il voto negato al deputato Colucci del Gruppo Misto che si era presentato a votare come ‘supplente’: il presidente Businarolo sostiene che Colucci non fosse «designato sostituto», ragione per la quale lo ha escluso.

«Il voto è stato accompagnato da intollerabili polemiche sulla procedura. Infatti, la questione delle sostituzioni dei deputati non può essere usata strumentalmente: prima del voto di oggi ho svolto una verifica delle presenze e ho dovuto prendere atto del fatto che il deputato Colucci non era stato designato sostituto. Le opposizioni farebbero bene a misurare con più pacatezza le proprie parole – ha commentato Francesca Businarolo – Inoltre, quando è necessario per garantire la tenuta della maggioranza i presidenti delle commissioni votano i provvedimenti. I precedenti non mancano certo, compreso quello del presidente Sisto, dunque non si dica che questa scelta è fuori dalle regole».

Le spiegazioni offerte da Francesca Businarolo non spengono però le polemiche. Polemiche che in sede di Commissione sono esplose in vere e proprie urla. «E’ una cosa folle quello che è successo in commissione Giustizia. La presidente Businarolo ha salvato il governo con una interpretazione del regolamento che è un attentato al funzionamento di un organo costituzionale: non ha permesso al deputato Colucci del Misto, in possesso di una delega, di votare», ha commentato Enrico Costa (FI), il quale annuncia che Forza Italia chiederà di essere ricevuta dal presidente della Camera Roberto Fico e «agirà in tutte le sedi per far valere le nostre ragioni e le ragioni del Parlamento»: «Colucci aveva una delega sull’intero provvedimento depositata a suo tempo, avrebbe dovuto votare. Il risultato sarebbe stato diverso. Il governo è stato salvato da un’interpretazione fasulla della presidente Businarolo. Puoi essere delegato in commissione o per la seduta o per il provvedimento: lei non l’ha tenuto in considerazione. Se avesse votato Colucci finiva pari, 24 a 24».

Leggi anche:
– 
Abbonamenti pirata a pay tv, denunciati 223 clienti in tutta Italia: rischiano sino a 8 anni di carcere e multe salate
– Concorsi e nomine pilotate nella sanità lucana, rinviati a giudizio l’ex governatore Pittella (Pd) e altri 21 imputati
– Uccise la moglie con un colpo di pistola, la Cassazione chiude il processo: ergastolo confermato a Carmine D’Aponte
– Omicidio Bottone, arrestato uomo dei Sequino. Il pentito sopravvissuto: «Ucciso davanti a un ragazzino di 12 anni»
– Napoli, svuotavano i conti di clienti in fin di vita: 2 persone arrestate e 15 indagati
– Napoli, crac pilotato dietro il ‘Gran Bar Riviera’. Il gip: «Schema truffaldino messo in piedi da commercialista e imprenditori»
– Caso Aurora Grazini, c’è un primo indagato: medico accusato di omicidio colposo – Elezioni, il nome di Costa spacca i grillini. Brambilla: «Se è lui la scelta, seguito metodo antidemocratico»
– Consip, il gip impone ai pm di indagare Denis Verdini e di fare altre verifiche su Tiziano Renzi e Luca Lotti

mercoledì, 19 Febbraio 2020 - 18:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA