Castellammare, Greco lascia il carcere di Secondigliano: trasferito a Torino

L'imprenditore stabiese Adolfo Greco
di Roberta Miele

Adolfo Greco, imprenditore di Castellammare di Stabia imputato nel processo ‘Olimpo’, incardinato al Tribunale di Torre Annunziata, insieme a cinque esponenti (presunti o tali) della camorra stabiese, è stato trasferito nel reparto sanitario del carcere di Torino.

Il tribunale del Riesame di Napoli ha accolto il ricorso del collegio difensivo (rappresentato dagli avvocati Maiello, Riggi e Stravino). Adolfo Greco, accusato di essere il trait d’union tra imprenditori vittime del ‘pizzo’ e la mala locale, era detenuto nel carcere di Secondigliano dal 5 dicembre 2018, quando è stato arrestato per effetto dell’inchiesta ‘Olimpo’ . Nel corso dell’arresto e della contestuale perquisizione nell’appartamento dell’imprenditore, gli agenti trovarono 2 milioni e 700mila in contanti in un vano segreto, ricavato dietro una parete, alla quale si accedeva azionando il telecomando che determinava l’apertura della scarpiera.

Poco meno di un mese fa, il 14 gennaio il Tribunale oplontino ha disposto i domiciliari per l’imprenditore ritenendo le sue condizioni di salute incompatibili col regime carcerario. La scarcerazione però è stata bloccata la mattina successiva: poco prima di uscire dall’istituto penitenziario, Adolfo Greco è stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Alla base della misura cautelare spiccata dal gip Rossetti del tribunale di Napoli una nuova accusa: concorso esterno in associazione di stampo mafioso per avere favorito i Casalesi.

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giovedì, 20 Febbraio 2020 - 22:09
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