Coronavirus, 40 contagi tra Lombardia e Veneto: ospedale di Schiavonia in isolamento, molti eventi sportivi sospesi

L'ospedale di Codogno

Il numero dei contagi tra Lombardia e Veneto sale di ora in ora. E con essa aumenta la preoccupazione. E non solo nel Nord Italia colpita dall’emergenza e che conta già due vittime. Sino alle 13.30 si contano 32 persone contagiate in Lombardia e 7 in Veneto. Qui gli ultimi due casi sono quelli di marito e moglie di Pieve Porto Morone (in provincia di Pavia), entrambi medici: lui è un medico di base, lei è una pediatra. Sono risultati positivi ai test condotti nelle scorse ore a seguito del focolaio riscontrato nel Lodigiano.

Nelle aree interessate si stanno adottando le uniche misure di precauzione possibili per cercare di arginare il pericolo della diffusione dei contagi. Nel Basso Lodigiano, dove è scoppiato il focolaio, ci sono comuni in isolamento. Comuni che sono diventati territori fantasma. Scuole chiuse. Chiusi anche i bar, i ristoranti. Le strade sono deserte. Chi vive in queste zone ma lavora in altre città è costretto a rimanere a casa. Molte aziende che possono permettersi di consentire ai dipendenti di lavorare da casa usando il pc hanno usato un protocollo rigido, imponendo ai dipendenti il telelavoro. Molte manifestazioni pubbliche sono state cancellate.

I primi Comuni del Veneto che chiudono scuole e attività
Anche in alcuni del Veneto si stanno assumendo analoghe iniziative. Nella giornata di ieri a Vo’ Euganeo, in provincia di Padova, è stata decisa la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, delle attività commerciali e lavorative, sportive, ludiche e la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Vietate anche le fermate dei mezzi pubblici e deciso l’avvio dello screening a tutta la popolazione. La decisione è stata assunta perché qui si sono registrati due casi di contagio, uno dei quali ha portato al primo decesso. Adriano Trevisan, 78 anni, è morto nella tarda serata di ieri. Ex titolare di una piccola impresa edile, l’uomo era in pensione. Un’altra donna dello stesso comune, pure lei contagiata, è ancora ricoverata all’ospedale di Codogno. A seguito di questi due casi, il comune padovano di Teolo, confinante con Vo’ Euganeo, terrà le scuole chiuse fino al 25 febbraio. Il sindaco Moreno Valdisolo ha sentito anche altri sindaci dei comuni della zona e non è escluso quindi che provvedimenti del genere siano presi anche in altre località della zona dei Colli Euganei. A Vincenza, dove non risultano casi di contagi, è stata sospesa la sfilata dei carri mascherati per il locale Carnevale: una misura precauzionale decisa dal sindaco Francesco Rucco.

Gli eventi sportivi sospesi
Sospesi anche diversi eventi sportivi tra Lombardia ed Emilia Romagna. Per il calcio, il Comitato lombardo della Lega Dilettanti ha rinviato 43 incontri, al momento, sui 502 in programma nel fine settimana, e per domani è prevista una verifica. Si attendono richieste di altri rinvii. Le società hanno però tempo fino a domani alle 12 per chiedere eventuali altri rinvii: la situazione, si sottolinea dalla Lega Dilettanti, è in evoluzione, e altre squadre con tesserati provenienti dalle zone interessate all’isolamento, dirigenti, tecnici o calciatori, potrebbero avere difficoltà a raggiungere il luogo delle partite. Anche per questo, tra gli incontri sospesi nei diversi campionati – dalle juniores femminili all’Eccellenza – vi sono partite nei comuni del Lodigiano, ma anche di Milano e Pavia. La Federazione pallavolo ha deciso comunque la sospensione dei campionati di serie B maschile (gironi A, B), B1 femminile (gironi A e B) e serie B2 femminile (gironi B, C) della giornata in programma questo fine settimana. La Fipav invita inoltre i Comitati Regionali e Territoriali di Lombardia ed Emilia Romagna (in modo particolare dei territori Cremona, Lodi, Piacenza), così come le Leghe di serie A maschile e femminile di voler prendere analoghi provvedimenti, «a salvaguardia della salute comune».

Ospedale di Schiavonia in isolamento:
‘chiusi’ nella struttura pazienti e dipendenti
Intanto, l’ospedale di Schiavonia dove è deceduto Antonio Trevisan è stato messo in quarantena a scopo precauzionale. Nella struttura sono presenti 300 pazienti e 150 dipendenti. Per tutti è prevista l’effettuazione del tampone per accertare l’eventuale contagio e solo dopo i risultati dei test potranno lasciare la struttura. Chi risulterà positivo ovviamente dovrà rimanere in quarantena sottoposto alle cure del caso mentre per i negativi è prevista un isolamento fiduciario in casa per circa quindici giorni.Anche il personale che non si trovava ieri nei reparti sarà sottoposto ai test visto che l’ospedale di Schiavonia ha complessivamente 300 posti letto e 600 dipendenti.

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sabato, 22 Febbraio 2020 - 13:51
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