Coronavirus, aperta un’inchiesta sui ‘prezzi pazzi’ di Amuchina e mascherine vendute online: a lavoro i pm di Milano

Amuchina

Nei supermercati e nelle farmacie le scorte di ‘Amuchina’ sono terminate. E non solo nei Comuni ‘focolaio’ o nelle Regioni dove si sono verificati i casi contagio. L’Amuchina è sparita dagli scaffali dappertutto. In Toscana nella sola giornata di ieri si è registrato, secondo dati di Unicoop Firenze, un 20% in più di vendite. 

Così la caccia al ‘disinfettante’ si è riversata online ma qui è cominciata una vera e propria speculazione, con ‘prezzi pazzi’ che pure non hanno scoraggiato gli acquirenti. Lo stesso è accaduto per le mascherine, divenuta merce di lusso.

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Sulla speculazione online la procura della Repubblica di Milano ha aperto un fascicolo che è stato affidato ai procuratori aggiunti Tiziana Siciliano e Eugenio Fusco. Si procede a carico di ignoti. La Guardia di Finanza effettuerà un primo monitoraggio per gli accertamenti.

E’ uno scenario da «vera e propria psicosi in Italia dopo i casi di contagio da coronavirus che si stanno moltiplicando nelle ultime ore in varie zone del paese, una situazione di emergenza  – ha denunciato il Codacons – che ha fatto letteralmente schizzare alle stelle i prezzi di alcuni prodotti igienico-sanitari che stanno andando a ruba nei negozi e sul web».

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Per fare qualche esempio: «Il classico gel igienizzate dell’Amuchina da 80 ml, che normalmente si trova in commercio a circa 3 euro, viene oggi venduto sul web a 22,5 euro la confezione, con un ricarico sul prezzo al pubblico del +650%», ha spiegato il presidente del Codacons Carlo Renzi. Che ha aggiunto: «Ancora peggio per le mascherine protettive da viso, che prima del coronavirus erano vendute a meno di 10 centesimi di euro l’una, e oggi arrivano a costare su internet 1,8 euro, con un incremento di prezzo del +1700%».

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lunedì, 24 Febbraio 2020 - 18:51
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