E’ stato pubblicato ieri, 23 febbraio, in Gazzetta ufficiale ed è già in vigore il decreto legge sulle misure urgenti per il contenimento e la gestione della emergenza epidemiologica da Coronavirus. Il provvedimento fissa i punti cardine per gestire la situazione, in costante evoluzione. Ne seguirà un altro contenente misure fiscali per le zone- focolaio.
Nel dettaglio, ecco cosa prevede il decreto in vigore. In primis, sono attribuiti alle autorità competenti in zone nelle quali c’è almeno una persona positiva al virus ampi poteri per l’adozione di ogni misura di contenimento «adeguata e proporzionata» all’evolversi dell’epidemia.
Per «misure di contenimento» si intendono: il divieto di allontanamento, il divieto di accesso al Comune o all’area interessata, la sospensione di manifestazioni, eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato; la sospensione dei servizi educativi e delle gite, la sospensione dei concorsi e delle attività degli uffici pubblici, fatti salvi i servizi essenziali e di pubblica utilità, la quarantena con sorveglianza attiva a chi ha avuto contatto con persone contagiate, l’obbligo per chi fatto ingresso in Italia da zone a rischio epidemiologico di comunicarlo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente, per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, lo stop alle attività lavorative per alcune tipologie di impresa e la chiusura per alcuni tipi di attività commerciali, la possibilità di accesso con la sola mascherine ai servizi pubblici essenziali ed agli esercizi commerciali per acquistare beni di prima necessità, la limitazione all’accesso o la sospensione dei servizi del trasporto di merci e di persone, salvo specifiche deroghe.
Il mancato rispetto delle misure di contenimento comporta la punizione, se il fatto non costituisce reato più grave, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro. Il Prefetto, informando preventivamente il Ministro dell’Interno, deve assicurare l’esecuzione delle misure avvalendosi delle forze di polizia e, laddove occorra, delle forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali.
Per quanto riguarda le disposizioni attuative, si dispone l’applicazione del lavoro agile in via automatica nei rapporti di lavoro subordinato nelle zone considerate a rischio.
Il capo della Polizia ha emanato un’ordinanza, inviata ai prefetti delle zone di competenza interessate, che prevede il presidio di 35 varchi nel lodigiano ed 8 quelli nel padovano, nella finalità di disegnare una ‘cintura’, intorno all’area focolaio, con circa 500 tra carabinieri, polizia, guardia di finanza, una decina a turno per ciascun varco. Lo scopo è quello di evitare che le persone transitino, in entrata o in uscita, attraverso l’area, ad eccezione delle ipotesi in cui sussistano peculiari esigenze autorizzate dal prefetto. Previsti corridoi sterili per l’approvvigionamento di vettovaglie e farmaci, gestiti da operatori qualificati e dotati di dispositivi di protezione, come guanti e mascherine.
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lunedì, 24 Febbraio 2020 - 13:07
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