Il Coronavirus agita anche Tribunali e procure: tra udienze a porte chiuse o rinviate d’ufficio

Tribunale

Più che un’epidemia, il Coronavirus ha scatenato un pandemonio. Che arriva dritto anche nelle aule dei Tribunali. Ieri mattina un avvocato proveniente da Milano e giunto a Potenza è stato allontanato dal Palazzo di giustizia del capoluogo lucano dal personale di vigilanza che ha dato seguito all’ordinanza del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. A segnalare la presenza del legale sarebbero stati altri avvocati. Sospesa anche un’udienza, perché il giudice di pace proveniva dal capoluogo lombardo. 

Milano, udienze a porte chiuse
e rinvio dei processi ‘affollati’
A Milano la situazione è chiusa. Le udienze si stanno celebrando «porte chiuse oppure limitando l’accesso all’aula alle persone strettamente necessarie, comunque evitando di far affluire troppe persone contemporaneamente». Sono queste alcune delle disposizioni della presidente della Corte d’Appello di Milano Marina Tavassi inserite in una circolare per le attività al Palazzo di Giustizia con l’emergenza coronavirus. Oltre all’impossibilità riconosciuta per i magistrati, lavoratori, avvocati e parti provenienti dalle ‘zone rosse’ di arrivare in Tribunale, i vertici del Palagiustizia hanno predisposto delle linee guida, tra cui la distanza minima di due metri tra le persone nelle aule. L’uso di mascherine, si legge, «può essere praticato se qualcuno le possiede, non essendo stato possibile alcun approvvigionamento da parte degli Uffici, in quanto esauriti presso tutte le istituzioni pubbliche», anche se «si sta tentando ancora di reperirle». In più, «si sta procedendo all’acquisto di distributori di gel disinfettanti», già messi nelle cancellerie e da piazzare anche nelle aule. 

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Tuttavia, nonostante le disposizioni, c’è anche qualche udienza saltata perché troppo affollata. E’ accaduto col processo ‘Ruby ter’. «In quest’aula tra magistrati, imputati e avvocati siamo spesso decine di persone, una situazione ambientale che contrasta con la circolare della Corte d’Appello di Milano» sull’emergenza coronavirus: con queste parole, ieri, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ha chiesto e ottenuto dai giudici della settima penale il rinvio del processo milanese ‘Ruby ter’ a carico di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati. Il presidente del collegio Marco Tremolada inizialmente ha spiegato che «i servizi pubblici devono proseguire, salvo che per i lavoratori provenienti» dalle ‘zone rosse’. Poi, però, ha deciso di rinviare al 9 marzo anche per l’assenza dei testimoni.

Piacenza e Rimini,
udienze ordinarie sospese
Udienze ordinarie sospese nei tribunali di Piacenza e Rimini, mentre l’attività prosegue in altri tribunali dell’Emilia-Romagna, pur con alcune precauzioni e prescrizioni. Potrebbe creare problemi invece la decisione, a quanto risulta, di interrompere i trasferimenti dei detenuti da parte della polizia penitenziaria dalle carceri ai palazzi di giustizia. Per tutta la settimana a Piacenza non ci saranno le udienze ordinarie, ad eccezione di direttissime e convalide ed è disposto il divieto di accesso agli uffici a chiunque provenga o abbia residenza nei comuni dei focolai lombardi e veneti. Anche a Rimini stop alle udienze ordinarie e accesso ai locali, «esclusivamente per attività urgenti ed indifferibili, nonché per il deposito di atti in scadenza». Il divieto di accesso agli uffici a persone provenienti dalle zone dei focolai riguarda anche anche altre realtà, come ad esempio Reggio Emilia. A Bologna il tribunale resta regolarmente aperto. Bisognerà attenersi alle regole igienico-sanitarie indicate. 

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Foggia, adottate misure precauzionali
Prime misure precauzionali anche al Tribunale di Foggia, sezione Lavoro e previdenza in via Gramsci, un comparto particolarmente affollato. Ieri mattina è apparso un cartello nei corridoi che invita tutti gli avvocati, «causa emergenza sanitaria, ad accedere alle aule di udienza ognuno per le proprie cause singolarmente seguendo l’elenco affisso alla porta esterna in ingresso dalle singole aule». 

Lecce, udienze a porte chiuse
Al Tribunale di Lecce le udienze di ieri dinanzi alla prima sezione penale si sono svolte a porte chiuse. La disposizione è stata indicata ai presidenti di udienza dal presidente della prima sezione penale del Tribunale di Lecce, Roberto Tanisi, in base all’articolo 472 comma 3 del codice penale (processi a porte chiuse per ragioni di igiene). Ed è motivata dalla presenza di avvocati provenienti dal nord Italia, soprattutto dalla Lombardia. La decisione è stata comunicata anche all’Ordine forense e alle cancellerie alle quali, per evitare assembramenti nei corridoi delle aule, è stato chiesto di scaglionare i processi, programmandoli in fasce orari. Precauzioni anche all’Accademia delle Belle Arti di Lecce, dove il presidente Luigi Puzzovio ha sospeso gli esami fino al 29 febbraio. Una decisione presa «per la presenza in Accademia di numerosi studenti cinesi e per capire – spiega Puzzovio – di concerto col Ministero e Asl, eventuali misure da prendere».

Lanciano, udienze sospese
A Lanciano il presidente del Tribunale Riccardo Audino ha sospeso tutte le udienze penali e civili fino al 2 marzo prossimo. Per evitare assembramenti di persone, Audino ha preso atto dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Covid 19 in base al disposto del d.l.gs 23 febbraio 2020 recante le misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica. Il tribunale frentano resta comunque aperto e anche le cancellerie regoleranno l’accesso al pubblico con le stesse modalità dei giudici che dovranno rinviare tutte le udienze che non rivestano carattere di urgenza. Agli stessi singoli togati è rimessa la valutazione delle cause da trattare e dovranno avere cura di gestire le udienze in modo che non vi sia affollamento nell’aula di udienza né al di fuori della stessa. Il presidente Audino si è premurato di firmare il provvedimento rilevato che l’articolo del d.lgs n 6/2020 prevede che le autorità competenti possano adottare ulteriori misure di contenimento al fine di prevenire il diffondersi dell’epidemia anche al di fuori dei casi dell’articolo 1 c.l (aree nelle quali risulta positiva almeno una persona). La conseguenza è stata l’adozione parziale delle misure all’articolo 1 lettera K e quindi di evitare o di ridurre al massimo l’assembramento di persone che stazionano a distanza ravvicinata. 

Ravenna, udienze rinviate d’ufficio
Anche il presidente del Tribunale di Ravenna, Roberto Sereni Lucarelli, ha disposto il rinvio d’ufficio di tutte le udienze civili e penali fino al primo di marzo. Fanno eccezione le sole udienze di convalida di arresti e fermi, i procedimenti con rito direttissimo, le udienze di riesame e appello su misure cautelari reali, quelle per interrogatori di garanzia o con detenuti i cui termini di custodia scadano entro il 31 marzo. Saranno invece sospese, salvo casi indifferibili, perizie e accettazioni o rinunce a eredità. L’accesso al palazzo di giustizia ravennate al pubblico e agli operatori di settore, sarà possibile solo per attività urgenti o per depositare atti in scadenza. Nel documento, sono state infine elencante anche tutte le modalità di ricezione degli atti cartacei urgenti. 

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martedì, 25 Febbraio 2020 - 19:16
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