Voto di fiducia sul decreto intercettazioni, il Governo va avanti nonostante il Coronavirus. Strali dell’opposizione

La Camera dei Deputati

Sul decreto intercettazioni anche la Camera dei Deputati, dopo il Senato, è chiamata al voto di fiducia al Governo: lo ha comunicato in aula il ministro per i Rapporti col Parlamento Federico D’Incà. L’appuntamento è per oggi pomeriggio, in precedenza l’aula della Camera aveva respinto le pregiudiziali di incostituzionalità presentate dai partiti di opposizione (297 voti contrari e 157 a favore).

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Una decisione, quella di procedere comunque al voto di fiducia nonostante l’allerta per i casi di Coronavirus al Nord Italia, che ha scatenato le ire dei partiti di opposizione. In prima linea il leader della Lega Matteo Salvini: «Vi pare normale – ha scritto su Twitter l’ex ministro dell’Interno – che in Parlamento nella prima settimana di emergenza globale sul Coronavirus si parli di intercettazioni? Neanche un briciolo di vergogna». Salvini ha chiesto che le votazioni slittini a marzo, a lui ha risposto la maggioranza attraverso davide Crippa (capogruppo del Movimento Cinque Stelle alla Camera): «Il decreto sul Coronavirus è già in vigore ed abbiamo sessanta giorni di tempo per trasformarlo in legge. Siamo pronti a votarlo con una corsia preferenziale in tempi brevi, ma prima dobbiamo convertire il decreto intercettazioni in scadenza (il 29 febbraio ndr). Il lavoro sui due decreti può andare avanti parallelamente».

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Critica anche Forza Italia, che nel frattempo ha ritirato gli emendamenti presentati proprio per snellire l’iter ma che mirava allo slittamento della data delle votazioni. Mariastella Gelmini, capogruppo forzista alla Camera, attacca: «Si chiama decretazione d’urgenza, ma non c’è nessuna urgenza di allargare ad libitum le  intercettazioni telefoniche e ambientali. Il governo peraltro, dopo la vasta esperienza accumulata in fatto di rinvii, avrebbe potuto reiterare il decreto intercettazioni e non avremmo fatto obiezioni. La vera urgenza è mettere in sicurezza il Paese, non le follie giustizialiste a 5 Stelle».

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martedì, 25 Febbraio 2020 - 09:20
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