Marsala, Nicoletta uccisa dagli amici: chiesti 30 anni di carcere per l’uomo che le ha inferto dodici coltellate

Nicoletta Indelicato, uccisa a coltellate e poi bruciata

La storia di Nicoletta Indelicato, 24 anni, nata in Romania e adottata venti anni fa da una coppia di Marsala insieme al fratello, è una storia dell’orrore. Una storia che vede protagoniste persone amiche tra di loro.

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Nel marzo dello scorso anno Carmelo Bonetta, 35 anni, l’ha uccisa con 12 coltellate dopo averle teso una trappola. L’ha uccisa, dicono gli inquirenti, con la complicità di Margareta Buffa, 29 anni, che di Nicola era la migliore amica. Lui subito dopo l’arresto ha confessato, lei ha provato a negare. Le loro posizioni processuali sono divise: Margareta ha voluto che un dibattimento vagliasse tutti gli elementi a suo carico ed è sotto processo dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Trapani; Bonetta invece ha puntato sul rito abbreviato nella speranza di ottenere le attenuanti generiche ed evitare così la pena dell’ergastolo. E, se la richiesta della procura venisse accolta, Bonetta non sconterà il carcere a vita, ma comunque incasserà una condanna severissima.

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Questa mattina il pubblico ministero Maria Milia ha chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala, Francesco Parrinello, di condannare Carmelo Bonetta a 30 anni di reclusione per quell’orribile omicidio consumatosi nella notte tra il 16 e il 17 marzo 2019 nelle campagne di contrada Sant’Onofrio, a Marsala.

Il pm Milia ha evidenziato il comportamento ondivago di Bonetta dopo la confessione e il silenzio mantenuto su alcuni aspetti legati al delitto. Ad inizio udienza, il giudice Parrinello aveva rigettato la richiesta di perizia medico legale presentata dal difensore dell’imputato, l’avvocato Natale Pietrafitta, allo scopo di evidenziare che alcuni tra i colpi che hanno ucciso Nicoletta Indelicato sono partiti da un soggetto mancino e Margareta Buffa sarebbe mancina.

In sede di interrogatorio, Bonetta raccontò agli investigatori che quella sera Margareta e Nicoletta si erano fermate in un bar. Lui s’era nascosto nel bagagliaio dell’auto di Margareta. Quando le due ragazze salirono in macchina, Margareta si diresse in contrada Sant’Onofrio. Quindi Bonetta saltò fuori, armato di un coltello, e colpì Nicoletta. Bonetta accusò anche Margareta, spiegando che pure lei inferse diverse coltellate alla vittima. Sul movente, invece, non sono stati offerti chiarimenti. Gli inquirenti sono certi che il delitto sia scaturito da una storia di rivalità amorose e gelosie.

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venerdì, 28 Febbraio 2020 - 14:33
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