Ufficialmente l’addio è ancorato a «motivi familiari». Ma nelle stanze di Palazzo San Giacomo, l’addio di Attilio Auricchio, capo di gabinetto del sindaco Luigi de Magistris, ha un significato politico importantissimo.
Auricchio, tenente colonnello dei carabinieri (in aspettativa), ha lasciato gli incarichi di direttore generale e di capo di gabinetto e da oggi è in ferie. Il sindaco ha affidato al segretario generale, Patrizia Magnoni, l’interim da direttore generale e ha avviato le procedure per nominare Ernesto Pollice, dello staff del vice sindaco Panini, nuovo capo di gabinetto. «Rivolgo ad Attilio un grande ringraziamento per la tenacia, la competenza e la professionalità che ha profuso in questi nove anni nell’interesse della città – dice de Magistris – Insieme abbiamo vinto tante battaglie. Ad Attilio auguro di cuore un brillante futuro professionale».
I rapporti tra de Magistris e Auricchio si erano incrinati da tempo. E pensare che Auricchio pareva inamovibile. Lui ha resistito anche al cambio vorticoso di assessori cui si è assistito in questi anni 9 anni. E a lui è stata affidata la trattazione di importanti questioni amministrative, come la convenzione per l’affitto dello stadio San Paolo con Aurelio De Laurentiis. Come ultima importante ‘uscita’ pubblica, Auricchio ha rappresentato il Comune di Napoli al vertice con tutti i sindaci della provincia convocato nei giorni scorsi dal Governatore Vincenzo De Luca per fare il punto sull’emergenza Coronavirus.
Le tensioni tra il sindaco e Auricchio sarebbero esplose all’indomani delle elezioni suppletive del 23 febbraio scorso che hanno proiettato al Senato Sandro Ruotolo, sostenuto da Pd, Italia Viva e DeMa. Ma a fomentarle sarebbe stato l’arrivo della staffista della Città Metropolitana Federica Capuano, vicina all’assessore Alessandra Clemente, che ha acquisito sempre più influenza sul sindaco ‘arancione’.
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martedì, 3 Marzo 2020 - 14:23
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