Coronavirus, rivolta nelle carceri di Poggioreale, Modena e Frosinone: striscioni e richieste dei detenuti

Carcere Poggioreale
Il carcere di Poggioreale

Poggioreale, Modena, Frosinone e poi chissà. I detenuti italiani sono in rivolta. Per via dello stop ai colloqui coi parenti deciso dal decreto legge per provare a contare il contagio, ma anche per il timore di misure sufficienti ad evitare la propagazione dei contagio laddove il virus riuscisse a varcare la porta carraia delle prigioni.

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Che la situazione fosse esplosiva, lo si era capito già ieri, quando i detenuti del carcere di Fuorni hanno ‘occupato’ la prigione per ore arrivando a salire finanche sui tetti. In queste ore la situazione più preoccupante si è registrata a Poggioreale, con i detenuti in rivolta (alcuni sono anche saliti sui tetti) e i familiari che, all’esterno, hanno bloccato la strada e pure il traffico. I familiari chiedono, mediante striscioni, l’indulto o l’amnistia o in alternativa un provvedimento emergenziale che possa consentire ai loro cari di ottenere ai domiciliari. Gli agenti in tenuta antisommossa sono dunque entrati all’interno del penitenziario. Per sedare la rivolta, cosa è accaduta poco dopo le sei e trenta di oggi pomeriggio come ha comunicato il garante dei detenuti Samuele Ciambriello uscendo dal carcere: Ciambriello ha incontrato i familiari dei detenuti.

E’ stato uno scenario infernale. Nel quale si è innestata la circolazione del solito dannoso chiacchiericcio su casi di contagio all’interno del penitenziario: la notizia è destituita di fondamento, ma nell’era dei social dove basta un post per scatenare il panico è bastato un clic per appiccare il fuoco.

A Frosinone le cose non vanno meglio. Sono circa un centinaio i detenuti che hanno occupato al seconda sezione e sono barricati dentro. «Hanno un elenco di richieste che partono dalla questione dei colloqui. Per il momento siamo in fase di attesa. Qui c’è anche il provveditore, non si vuole fare alcuna azione di forza per non creare tensioni. Siamo in trattativa», ha detto all’Ansa il garante dei detenuti del Lazio Stefano Anastasia. Tra le richieste dei carcerati di Frosinone ci sono anche istanze «che hanno a che fare con il funzionamento dell’istituto, come l’assistenza sanitaria e la fatiscenza delle strutture. Sono cose vere, ma non si possono risolvere certo questo pomeriggio. Bisogna convincerli che di queste cose si terrà conto, l’amministrazione penitenziaria farà la sua parte ma intanto non ha senso continuare a mantenere questa occupazione. Non ci sono stati problemi o casi di difficoltà, o conflitto o violenza con il personale – ha aggiunto il garante – Da questo punto di vista la situazione è relativamente pacifica. C’è del fumo, per questo si immagina che la condizione delle sezioni sia danneggiata. Si vedrà più avanti».

Tensione anche a Modena, dove un gruppo di detenuti si è barricato dentro la portineria. Nelle fasi più concitate due agenti sono rimasti lievemente feriti. Davanti al carcere ci sono le forze di polizia schierate.

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domenica, 8 Marzo 2020 - 18:49
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