Coronavirus, ci si sposta col salvacondotto: ecco le regole ed il modulo di autocertificazione

autostrada, casello

Posso andare a trovare i miei genitori? Come continuo ad assistere la mia anziana zia malata? Potrò andare a visitare mio nipote? Piccoli grandi interrogativi che da ieri tanti italiani, di fronte al nuovo decreto anti-contagio del Governo, si sono posti. Domande su come potrebbe cambiare la propria routine e su quanto saranno limitati gli spostamenti, che trovano però già risposte, alcune che verranno arricchite di dettagli nelle prossime ore, ed indicazioni non eludibili.

Non ci si potrà spostare tra un Comune e l’altro. Quindi le commissioni giornaliere (dalla spesa al pieno di benzina) andranno fatte tra i confini della propria città di residenza o domicilio. Se i parenti stanno bene e non necessitano di assistenza, si dovranno rimandare le visite a quando il decreto non sarà più in vigore, dal 4 aprile in poi. Per tutto il resto c’è l’autocertificazione per i cittadini che si spostano. Ci si potrà spostare però solo per «comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute e rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Nelle prossime ore si avranno direttive del Viminale per chiarire anche questi aspetti, fornendo ulteriori dettagli.

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Il modulo di autocertificazione è già on line sul sito del Ministero dell’Interno (qui il link per scaricarlo). In esso si dovranno specificare residenza o domicilio, il luogo in cui si è diretti  e le ragioni dello spostamento, ma l’autocertificazione sarà comunque soggetta a controlli e non vale per chi è in quarantena o è positivo al virus, categorie per le quali vige il divieto assoluto di muoversi dalla propria abitazione, pena la reclusione fino a 3 mesi o l’ammenda fino a 206 euro, salvo, scrive il Viminale in una direttiva, «che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale, delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica». Si rischia dunque il carcere dai sei mesi ai dodici anni.

I controlli sugli spostamenti sono demandati alla Polizia stradale per autostrade e viabilità principale mentre spetterà alla Polizia municipale ed ai carabinieri controllare la viabilità ordinaria. Per le stazioni ferroviarie le verifiche sono delegate alla Polfer, con il supporto dell’ autorità sanitaria e della protezione civile atravverso l’uso del termoscanner che misura la temperatura mentre negli aeroporti verranno controllate le autocertificazioni.

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martedì, 10 Marzo 2020 - 09:18
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