Coronavirus, la Sanità del Sud a rischio collasso. In Calabria 400 posti di terapia intensiva e 300 nuovi medici

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Le Regioni del Sud si attivano per contrastare l’emergenza legata al Coronavirus. La Sanità meridionale non ha gli stessi numeri e potenzialità di quella del Nord, già nei giorni scorsi i governatori delle Regioni del Mezzogiorno hanno sottolineato che un eventuale picco di contagiati metterebbe in ginocchio la Sanità da Roma in giù; ad aumentare i rischi, la ‘fuga, di meridionali dalla Lombardia la sera in cui è stato varato il decreto del presidente del Consiglio che trasformava la Regione e 14 province di Marche, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto in ‘zona arancione’. Il rischio è il collasso.

In Calabria (dove i contagiati al momento sono 19), il presidente Jole Santelli ha dunque approvato un piano di emergenza cheprevede l’attivazione di 400 posti letto di terapia intensiva e subintensiva per le aree nord, centro e sud della Regione: 90 saranno attivati nelle strutture di Cosenza, Castrovillari, Rossano, Cetraro, Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro, Mater Domini di Catanzaro, Lamezia, Crotone, Reggio Calabria, Polistena e Vibo Valentia. Ulteriori 310 posti verranno così attivati: 110 nell’area nord nelle strutture di Paola, Rogliano e Rossano, 100 posti per l’area centro nelle strutture di Germaneto e Tropea. Nell’area sud saranno attivati 100 posti, nelle strutture di Gioia Tauro, Locri, Melito Porto Salvo.

È stato inoltre avviato il piano straordinario per le assunzioni di personale medico e paramedico a tempo determinato, finalizzato alla gestione dell’emergenza. Già oggi sarà pubblico l’avviso per il reclutamento di 300 medici specializzati e specializzandi. Saranno, inoltre, utilizzate le graduatorie degli idonei a scorrimento per l’assunzione, sempre a tempo determinato di 270 infermieri e 200 operatori sociosanitari. L’accettazione degli incarichi è valutata come titolo di carriera nei concorsi per assunzioni a tempo indeterminato.

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giovedì, 12 Marzo 2020 - 10:32
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