Coronavirus, Trump blinda gli Usa e chiude ai viaggi dall’Europa per un mese


Una decisione quasi analoga l’aveva adottata, nella giornata di ieri, il Governo dell’isola di Malta: chiusura a 11 Paesi, inclusi alcuni stati europei come l’Italia, dove impazza l’emergenza Coronavirus. Ma la scelta de La Valletta non aveva fatto discutere, perché Malta non ricopre un ruolo centrale nell’economia internazionale.

Invece la decisione di Donald Trump di proteggere i suoi Stati Uniti, dove i morti da Coronavirus sono 31 e i contagi hanno già sfondato quota mille, ha creato non poche tensioni internazionali e pesanti ripercussioni sulle borse asiatiche.
Trump ha deciso di bloccare l’ingresso negli Usa di tutti i 26 Paesi dell’area Schengen (di cui non fa parte la Gran Bretagna, dove sono stati già confermati 460 casi): la sospensione dei viaggi dall’Europa avrà una durata di 30 giorni. Fanno eccezione i residenti permanenti, i familiari più vicini di cittadini Usa ed altri individui descritti nella proclamazione del presidente: per loro però vi saranno rigorosi controlli. Le limitazioni, ha precisato, non riguarderanno i cargo commerciali. In ogni caso, ha sottolineato, gli Usa continueranno a monitorare la situazione e le restrizioni saranno adeguate in base alle condizioni sul terreno.

Il presidente americano ha criticato l’Europa per non aver agito in modo sufficientemente veloce per affrontare il “virus straniero” e ha sostenuto che i cluster Usa sono stati “seminati” da viaggiatori europei. Trump ha annunciato anche misure per l’economia statunitense. Il tycoon ha promesso un’azione di emergenza per fornire aiuto finanziario ai lavoratori che sono ammalati, in quarantena o che si stanno prendendo cura di altri contagiati, e ha ordinato alla Small Business Administration di fornire capitali e liquidita’ alle piccole e medie aziende colpite, nonché prestiti agevolati. Inoltre ha chiesto al Tesoro di rinviare di tre mesi senza interessi o penalità il pagamento delle tasse per certe aziende e certe persone colpite dalla crisi: una mossa che a suo avviso inietterà «200 miliardi di dollari di liquidità supplementare nell’economia».

Sul fronte dei contagi, i numeri – ad oggi – non hanno per ora la dimensione dell’emergenza ma, data la velocità diffusione del contagio, non si abbassa la guardia. Lo Stato con più casi positivi è quello di Washington (279), dove il sindaco ha dichiarato lo stato di emergenza come ha fatto il Governatore dell’Arizona; segue la California con 178 casi e New York con 173.

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giovedì, 12 Marzo 2020 - 15:38
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