Coronavirus, bloccati 2 carichi di mascherine diretti in Campania. De Luca: «Se non arrivano faremo la guerra»

Mascherina Coronavirus
Le mascherine diventatate simbolo della lotta al Coronavirus (foto Kontrolab)
di Bianca Bianco

Vincenzo De Luca diventa una furia quando tocca il capitolo, delicato, delle mascherine. I cittadini campani le chiedono, vanno in farmacia e le trovano esaurite. Il problema esiste ed è paradossale: la Regione Campania ha acquistato regolarmente due carichi di mascherine, alcune dalla Turchia e altre attraverso un’azienda italiana, ma entrambi sono stati bloccati.

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In pratica: in piena emergenza Coronavirus una Regione cerca di fornire ai propri cittadini un presidio indispensabile e uno stato straniero da una parte e il nostro stesso Governo dall’altra ne impediscono l’arrivo. Una situazione grottesca che De Luca collega anche alla grana degli squilibri nei trasferimenti per la Sanità campana (46 euro in meno rispetto alla media nazionale pro capite) e che lo spinge a ‘minacciare’ il Governo: «Quest’anno tacciamo perché c’è una grave emergenza in corso. Ma risolta l’emergenza, non si continuare come se niente fosse. Siamo seri e generosi con gli altri, ma se non arrivano le mascherine faremo la guerra».

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«La carenza delle mascherine è drammatica – spiega De Luca nel corso della diretta Facebook – Abbiamo cercato di sopperire: la Asl Napoli 1 ha chiesto una fornitura dalla Turchia, la Napoli 2 ha effettuato un acquisto di 70mila mascherine da un proprio fornitore». Nel primo caso, i problemi sono nati con l’esplosione dei contagi anche nel Paese governato da Erdogan, che ha indotto i turchi a bloccare il carico alla frontiera: «Siamo al lavoro con l’ambasciata italiana per sbloccarlo» spiega De Luca.

Nel secondo caso si tratta di una fornitura diretta attraverso Consip ma «il carico è stato bloccato dalle forze dell’ordine e dalla Protezione civile e in queste ore stiamo approfondendo il problema». Se per la Turchia si deve lavorare di diplomazia, nel secondo caso De Luca lascia da parte ogni mediazione e accusa apertamente Roma: «Dobbiamo capirci – afferma – le forniture devono essere garantite e nessuno deve darci fastidio. Non è tollerabile che se una nostra Asl reperisce le mascherine, ci vengano bloccate in Italia e nel mondo. Non può funzionare così».

«La Campania – continua il Governatore – è stata la prima Regione a dare la propria disponibilità alle altre regioni mettendo a disposizione posti letto per i politraumatizzati così da consentire alla Lombardia, al Veneto e l’Emilia Romagna di liberare le proprie corsie. Questo però non può giustificare delle prese in giro».

Un discorso che vira presto sul dato delle risorse del Fondo nazionale sanitario messe a disposizione per la Campania: «Quest’anno riceveremo 171 milioni in più rispetto all’anno scorso perché non siamo più commissariati, abbiamo ottenuto fondi di premialità e raddoppiato i livelli essenziali di assistenza. Soldi ottenuti con i nostri grandi sacrifici eppure, nonostante questi incrementi, restiamo ancora l’ultima Regione italiana per i trasferimenti sanitari con 46 euro in meno rispetto alla media nazionale pro capite. Uno squilibrio permanente, eppure non abbiamo posto problemi, abbiamo deciso di tacere e nel frattempo di essere generosi, solidali e fraterni mentre chissà altri cosa avrebbero fatto nei nostri confronti. Ma poi, se non arrivano nemmeno le mascherine e ci bloccano i camion no, faremo la guerra».

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venerdì, 13 Marzo 2020 - 17:52
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