Il Coronavirus non ferma le inchieste della magistratura. Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a corollario di indagini sullo spaccio di sostanze stupefacenti gestito dalla camorra a Scampia, quartiere alla periferia nord di Napoli. Tredici le persone colpite dal provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli in accoglimento della richiesta avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia: otto indagati sono stati colpiti da misura cautelare in carcere, altri cinque sono finiti ai domiciliari. Tutti gli indagati sono accusati di essere inseriti nel clan Notturno e di avere gestito per conto di questo gruppo criminale lo spaccio di droga nei Lotti T/A e T/B, tra via Ghisleri, via Fratelli Cervi e via Bakù.
L’arco temporale delle indagini giunge fino all’omicidio di Nicola Notturno, ucciso in un agguato il 18 Settembre 2017, ed ha messo a fuoco i rapporti tra il clan Notturno e e le altre famiglie criminali che operano in zone, tutte un tempo fuoriscite dai Di Lauro per formare il cartello scissionista guidato dagli Amato-Pagano e poi staccati dal ‘sodalizio’ ma conservando un rapporto d’affari, soprattutto per il rifornimento di droga, proprio con gli Amato-Pagano.
Il carcere è stato disposto per Carmine Iannotti, 27 anni, Luigi e Carmine Ruffo, di 35 e 42 anni, Giovanni, Costantino, Patrizio ed Umberto Raia, di 40, 44 anni, 39, e 47 anni, e Mario Pesce, 41. Ai domiciliari sono stati sottoposti: Vincenzo Russo, 34 anni, Antonio Cuccurullo, 37, Salvatore Moscariello, 34, Roberto Di Salvatore, 41, e Francesco De Matteo, 30.
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martedì, 17 Marzo 2020 - 13:52
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