Coronavirus, ora i sindaci chiedono le ‘zone rosse’ come in Campania: in Abruzzo si lotta per chiudere delle aree

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Adesso sono i sindaci a chiedere misure ferree. Anche estreme. Come le istituzioni delle ‘zone rosse’ sul modello di Codogno. Ché fare dell’Italia un’unica grande ‘zone protetta’ dove in sostanza vi è comunque la possibilità per chi lavora di spostarsi da un comune all’altro o da una regione all’altra per motivi di lavoro, in certi casi non basta più. Ci sono comunità, al di fuori della stremata Lombardia, dove i casi di contagio – benché in numero inferiore alla Lombardia – rischiano però di avere un peso più devastante, questo a causa dell’inadeguatezza del sistema sanitario. E, allora, ecco che la richiesta, che è più simile a un grido di aiuto, è quella di ‘chiudere tutto’, mettere cioè in quarantena un paese intero laddove necessario.

A sollecitare un intervento a gamba tesa è il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto. Il primo cittadino parla in qualità di presidente di Anci Abruzzo (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e chiede, rivolgendosi al Governo e al presidente della Regione Abruzzo, di istituire la ‘zona rosa’ per mirate zone dell’Abruzzo: «Va arginato e bloccato il rischio di diffusione del contagio da e verso le zone ormai chiaramente identificate, Val Fino e comuni del pescarese collegati, Ortona. Subito, ora, non domani».

Per D’Alberto non è più immaginabile procedere con l’isolamento domiciliare o la quarantena di singoli nuclei familiari: «Qui non si tratta di fare un’ordinanza di chiusura di un comune o di una contrada – spiega in una nota – ma di riconoscere sul piano ‘strettamente sanitario’ un’emergenza eccezionale che ha colpito un’area, la Val Fino, che comprende più comuni su cui si deve intervenire con un atto forte che impedisca la propagazione e lo scambio del contagio con le zone limitrofe della provincia di Pescara e con il resto della provincia di Teramo». «Sulla base della situazione epidemiologica dei territori individuati dall’autorità sanitaria – aggiunge – possiamo sostenere un’ordinanza regionale simile a quelle già adottate dalla Regione Emilia Romagna o dalla Campania che sono già operative». Anzi Abruzzo «sosterrà il provvedimento in tutte le sedi regionali, prefettizie e governative».

In Abruzzo i casi di contagio accertati sono 176 (dati della Protezione civile aggiornati alle 18 di ieri): Pescara con 101 positivi, Chieti 38, Teramo 19, L’Aquila 18.

martedì, 17 Marzo 2020 - 15:26
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