Coronavirus, il Tribunale di Milano precede il Governo e dà i domiciliari a un detenuto malato: «In caso di contagio forti rischi»

giudice martello

Un detenuto, che soffre di una grave patologia e che deve scontare 3 anni e 10 mesi per reati finanziari, è stato scarcerato con concessione della detenzione domiciliare, considerando i «rischi connessi all’emergenza sanitaria» del Coronavirus che possono essere un «fattore di aggravamento» della malattia. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Milano su istanza d’urgenza dell’avvocato Antonella Calcaterra con un provvedimento ‘pilota’. I giudici della Sorveglianza, infatti, in questi giorni sono al lavoro per ridurre le presenze di detenuti nelle carceri.

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Il Tribunale di Sorveglianza milanese, accogliendo in pochi giorni l’istanza d’urgenza del difensore, nel provvedimento depositato lunedì scrive che va considerato, infatti, il «rischio di evoluzione negativa della grave patologia» del detenuto e bisogna tenere conto, in questo senso, dei «rischi connessi all’emergenza sanitaria in atto», che può essere un «fattore di aggravamento» date le «condizioni di salute compromesse».

Nell’istanza il legale aveva sottolineato, infatti, i gravi pregiudizi per la salute del detenuto che possono derivare dalla diffusione del virus in carcere e l’esigenza che c’è, dunque, in questo momento di ridurre il sovraffollamento nelle carceri. Una questione che è all’attenzione in questi giorni della Sorveglianza milanese, presieduta da Giovanna Di Rosa, che sta lavorando a ciclo continuo per concedere il più presto possibile le misure alternative a quei detenuti che hanno i requisiti per accedere alla detenzione domiciliare o all’affidamento in prova ai servizi sociali.

Tra l’altro, proprio in queste ore il Tribunale di Sorveglianza di Milano sta monitorando anche i numeri dei detenuti che rientrano nelle nuove norme varate dal Governo, già entrate in vigore e che prevedono la possibilità di dare il via libera alla detenzione domiciliare per quei condannati per reati non gravi che hanno pene residue da scontare fino a 18 mesi.

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mercoledì, 18 Marzo 2020 - 16:00
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