Coronavirus, il Governatore Fontana ferma la Lombardia: stop uffici, cantieri edili e corse. Maxi-ordinanza con tanti divieti

Il Governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana

Anche se con estremo ritardo rispetto alla velocità con la quale il Coronavirus ha stretto in un pericoloso abbraccio la Lombardia, il Governatore Attilio Fontana prova a recuperare ed emette la prima ordinanza che ‘supera’ le disposizioni fin qui date dal Governo (al quale, solo nelle ultime settimane, Fontana ha chiesto di ‘chiudere tutto’) e con la quale in sostanza ‘ferma’ la Lombardia, ‘ferma’ anche buona parte di quella popolazione che, non potendo sfruttare lo smart working, era costretta a spostarsi per raggiungere il posto di lavoro. E affida ai sindaci la valutazione di ampliare ulteriormente le disposizioni restrittive in base alle rispettive esigenze.

Diversi i divieti introdotti, alcuni dei quali ricalcano le misure già adottate dal Governatore della Campania Vincenzo De Luca che, invece ha deciso di giocare d’anticipo, disponendo, già da settimane, importanti limitazioni benché in Campania non si registrino, allo stato, gli impressionanti numeri di contagiati e di morti che hanno colpito la Lombardia.
Da domani in Lombardia si fermano le ristrutturazioni delle case e dei palazzi e in generale tutti i cantieri edili: l’ordinanza dispone infatti il «fermo delle attività nei cantieri edili», ad eccezione dei cantieri legati alle attività di ristrutturazione sanitarie e ospedaliere ed emergenziali, oltre quelli stradali, autostradali e ferroviari. Si fermano anche gli Uffici pubblici: disposta la sospensione dell’attività, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Sospese le attività artigianali non legate alle emergenze o alle filiere essenziali.

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Sospesi anche tutti i mercati settimanali scoperti. Stop anche alle attività degli studi professionali, salvo quelli relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza. Sospese anche le attività inerenti ai servizi alla persona. Chiudono anche tutte le strutture ricettive, qualcuna delle quali ha ancora ospiti benché in numero esiguo. «Gli ospiti già presenti nella struttura dovranno lasciarla entro le 72 ore successive all’entrata in vigore dell’ordinanza», si legge nelle disposizioni.

Chiudono anche i distributori automatici cosiddetti ‘h24’ che distribuiscono bevande e alimenti confezionati. E arriva pure il divieto di praticare sport e attività motorie all’aperto, anche singolarmente, quel divieto – per intenderci – che il Governatore della Regione Campania ha introdotto per primo in Italia sfidando le critiche e vincendo il ricorso al Tar presentato da un avvocato. Restano, invece, aperte le edile, le farmacie e parafarmacie ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Infine, l’ordinanza introduce un nuovo obbligo per i supermercati e per le farmacie, e più in generale per quei pochi luoghi di lavoro che potranno restare aperti (come le strutture sanitarie e ospedaliere): tutte le persone in ingresso dovranno preventivamente sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea.

Restano, infine, aperte le fabbriche. Questo perché, come sottolinea il Governatore, «la chiusura delle attività produttive spetta al Governo». Tuttavia, aggiunge Fontana, i rappresentanti delle associazioni di impresa con i quali il Governatore ha interloquito «hanno garantito che fin dalle prossime ore chiederanno ai propri associati di sospendere comunque tutte quelle produzioni che non fanno parte delle filiere ‘essenziali’».

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sabato, 21 Marzo 2020 - 20:41
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