Coronavirus, il giorno più drammatico per l’Italia: 969 morti, mai così tanti. Solo in Lombardia 541 vittime

(Foto Kontrolab)

I numeri più drammatici sulle vittime mietute dal Coronavirus in una sola giornata tocca snocciolarli al Commissario Arcuri. E sono numeri che tolgono il fiato: 969 morti. Mai così tanti. In questo bilancio sono inserite anche 50 morti avvenute nella giornata di ieri a «causa di un errato calcolo di una regione». Ma poco cambia. Sino ad ora non si era mai superata la soglia delle 800 vittime e invece adesso il triste elenco di chi non ce l’ha fatto s’è ingrossato di colpo. Sale il numero delle vittime (che complessivamente è pari a 9134) e cala quello dei guariti: appena 589 in 24 ore (il totale è 10150). Stabile invece il treno dei nuovi contagi: oggi oggi sono 4.401 (ieri erano 4.492) che porta il totale dei contagiati a 66.414, di cui il 6% è in terapia intensiva.

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Prosegue invece il trasferimento dalla Lombardia di pazienti con contagiati verso altre regioni che hanno disponibilità di posti letto: 75 pazienti sono stati sistemati in altre strutture. «E’ una pandemia senza precedenti che colpisce i paesi più forti del mondo. che progressivamente stanno adottando le stesse misure che l’Italia ha messo in campo da diverso tempo. noi dobbiamo fare fino in fondo la nostra parte», dice Arcurci. «Il nostro nemico è invisibile, è forte e sconosciuto e ancora per sconfiggerlo dobbiamo usare le tre armi di cui disponiamo: la collaborazione di tutti i cittadini che continuano ad implorare affinché rispettino le misure che il governo ha messo in campo; la prevenzione è la principale arma per evitare che l’emergenza diventi ancora più vasta, che il nostro nemico diventi ancora più forte, che si allarghi per ampiezza e si estenda per profondità – incalza – La seconda arma di cui noi disponiamo sono i nostri operatori sanitari, quelli che ogni giorno combattono in un paradossale fronte per cercare di debellare il nemico. La terza arma che possiamo e dobbiamo utilizzare è quella delle informazioni: in questo campo dobbiamo fare di più, fare più attenzione e fare meglio. I cittadini hanno il diritto di essere informati in modo trasparente».

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In Lombardia 541 decessi in 24 ore
Continua a salire il numero dei morti in Lombardia a causa del Coronavirus. Nelle ultime 24 ore ci sono stati 541 decessi nella Regione, come reso noto dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera, in una diretta facebook. Sale quindi a 5402 il totale delle vittime in Lombardia. «Le statistiche -ha spiegato Gallera- ci dicono che il numero dei morti è quello che scenderà per ultimo».

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Salgono i decessi tra i medici: ora sono 44
Continua ad allungarsi la lista dei decessi tra i camici bianchi per l’epidemia di Covid-19, aggiornata dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo): è deceduto a Bergamo il dottor Giulio Calvi. Il totale dei medici che hanno ad oggi perso la vita per contagio da nuovo coronavirus arriva dunque a 44.

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In Veneto crescono i contagi
Nuova impennata dei positivi al Coronavirus in Veneto, stamane il numero è salito a 7.497, 295 in più di ieri sera. Le persone decedute sono 313 (+5), i pazienti ricoverati in area non critica 1.536 (+46), quelli in terapia intensiva 338 (+2), i dimessi sono 536. A Vo’ nessun nuovo caso di covid-19 mentre Verona segna 113 nuovi positivi, Treviso 45, Vicenza 20, Padova 81, Venezia 19, Belluno 3 e Rovigo 5. Per 9 positivi l’assegnazione di area è ancora in corso.

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Positivi 310 dipendenti degli Spedali di Brescia
Da questa mattina a tutti i dipendenti degli Spedali Civili viene misurata la febbre prima dell’ingresso in ospedale. Lo prevede una direttiva interna firmata dal direttore generale Gianmarco Trivelli. I dipendenti che hanno febbre vengono fatti tornare a casa. Fino a oggi il numero di medici e infermieri contagiata da Covid-19 al Civile di Brescia tocca quota 310, con dieci casi gravi. Su 6700 dipendenti si tratta del 6% del personale. «Sono preoccupato, ma rispetto ad altre realtà ospedaliere abbiamo retto. Abbiamo scelto in da subito di chiudere la mensa interna per ridurre i contatti» ha spiegato Trivelli.

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Autorizzati in Italia i farmaci antimalarici
A base di clorochina e idrossiclorochina sono a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da Sars-CoV2. Si legge nella Gazzetta Ufficiale. Autorizzate inoltre per lo stesso uso le combinazioni dei farmaci anti-Aids lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir, anche queste a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.

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venerdì, 27 Marzo 2020 - 18:09
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