Figuraccia Inps e Governo: bloccato il sito andato in tilt dopo il via alle richieste dei 600 euro. E la Lega infierisce


Alla fine l’Inps ha dovuto alzare bandiera bianca. Il portale è ufficialmente fuori uso, con buona pace delle migliaia e migliaia di persone che speravano di riuscire a compilare quanto prima il modulo per la richiesta del bonus di 600 e ottenere, altrettanto velocemente, l’esigua somma stanziata. «Al fine di consentire una migliore e più efficace canalizzazione delle richieste di servizio, il sito è temporaneamente non disponibile. Si assicura che tutti gli aventi diritto potranno utilmente presentare la domanda per l’ottenimento delle prestazioni», è la scritta che compare digitando l’indirizzo del sito Inps.

Una resa, insomma. Come prevedibile l’assalto degli utenti ha mandato in tilt in sistema: i problemi riscontrati già da stamattina sono stati numerosi. Dal sito che caricava lentamente, al messaggio di sito non disponibile, sino all’impossibilia – per i pochi che sono riusciti a inserire il proprio Pin – a proseguire oltre nelle operazioni. Ma il dato più grave è stata la falla nella privacy: è accaduto – come vi abbiamo raccontato in un altro articolo di approfondimento su tutti i guasti del sito Inps – che alcuni utenti abbiano inserito il proprio Pin ma si sono ritrovati i dati sensibili di qualcun altro. E, probabilmente, è stata proprio quest’ultima circostanza a spingere l’Inps a bloccare il sito per metterlo in sicurezza. Quanto tempo ci vorrà non è stato chiarito. E, purtroppo, è proprio il fattore tempo che in questa emergenza sanitaria divenuta pure economica ha il peso maggiore. Il premier Conte, in una delle sue ultime conferenze via social, aveva assicurato tempi celeri per la liquidazione dei bonus e della cassa integrazione. Ora, però, allungandosi il periodo per la compilazione dei moduli, e dunque per l’invio delle richieste, si allungheranno inevitabilmente anche i tempi per l’accredito delle somme del denaro.

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Il pasticcio ha prestato il fianco alla Lega per tirare un nuovo calcio polemico al Governo: «Non voglio fare il maestrino, non voglio fare polemiche per forza. Ma se la sera prima dici agli italiani in difficoltà di connettersi al sito Inps per la richiesta dei sussidi, sapendo che milioni di italiano lo faranno, come fai a non organizzarti a livello informatico per non fare andare in frasca il sito? Qualcuno informativo lo avrebbe previsto, ma possibile che prima di fare gli annunci nessuno al Governo pensi alle conseguenze?», ha commentato il deputato Paolo Grimoldi che è anche segretario della Lega Lombarda Salvini Premier.

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mercoledì, 1 Aprile 2020 - 15:37
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