Questa mattina i parenti di alcuni ospiti della Casa di cura per anziani “La Casa di mela” di Napoli, nel quartiere Fuorigrotta, hanno inscenato una protesta chiedendo che i loro cari vengano trasferiti in ospedale e lì curati. La struttura nei giorni scorsi è finita sulle cronache a causa del decesso di tre anziani per Covid 19 e per la positività di 23 degli ospiti. Secondo i congiunti delle persone presenti nella struttura, ci sarebbe una carenza di assistenti, e tra questi uno proprio questa mattina sarebbe stato portato via con sintomi influenzali. Una situazione difficile, gli operatori sono pochi – lamentano figli e nipoti degli anziani – e alcuni hanno lavorato «senza ricambio dei colleghi». La situazione al momento è gestita dalle forze dell’ordine.
Il caso era scoppiato lo scorso sabato, dopo la morte di una 91enne positiva; da lì i tamponi agli altri ospiti: in tutto 27 test, 23 con esito positivo ma devono conoscersi gli esiti di altri esami. Poi domenica, la morte di un 97enne e ieri quella di un’altra anziana ospite, una 89enne che era stata trasferita all’ospedale San Paolo per subire un intervento. Un ‘focolaio’ che ha determinato la richiesta di aiuto da parte dei titolari della struttura, seguito poi da un intervento dei Nas e dall’apertura di un fascicolo di indagine.
I vertici della struttura hanno precisato che si tratta di una «casa albergo per anziani» che ha operatori socio sanitari che si prendono cura degli ospiti i quali però sono seguiti dai loro medici di base. Dunque non si tratta di una Rsa. «Quando le condizioni degli ospiti sono risultate alterate e le cure date dai medici di base non sono state sufficienti – hanno scritto – la direzione della struttura, in accordo con il medico curante ed i parenti, ha chiesto l’intervento del 118» per la prima vittima 91enne che «da qualche giorno con febbre, non rispondeva alle cure prescritte dal suo medico curante, ed aveva difficoltà respiratorie». La donna è morta dopo che «il medico del 118 ha verificato le condizioni della signora, e non ha ritenuto il caso di ricoverarla prescrivendole ossigenoterapia».
Lunedì scorso, infine, 7 medici della Asl Napoli 1 hanno effettuato visite agli ospiti e ne hanno ‘attenzionati’ «solo 2». Nei giorni successivi, gli altri due decessi. Non si tratta dell’unica struttura per anziani su cui è finita l’attenzione di Regione ed autorità sanitarie. Altre sono finite ‘in quarantena’ nell’Avellinese, a Benevento ed a Sant’Anastasia.
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giovedì, 2 Aprile 2020 - 10:39
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