«Ospedali in dieci giorni e senza fare ammuina», la frecciata di De Luca contro il governatore della Lombardia

Vincenzo De Luca
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (Foto Kontrolab)
di Bianca Bianco

Il «miracolo» campano dei 120 posti per le terapie intensive, dei posti letto ordinari moltiplicati (3600 in più), dei Covid Hospital attivati in un mese, dei 10 laboratori per l’analisi dei tamponi di due settimane, è una medaglia che Vincenzo De Luca si appunta sul petto, e simbolicamente lo fa anche per quanti stanno lavorando per garantire la tenuta della Sanità regionale in questa fase criticissima.

Anche nell’ultima diretta Facebook scandisce i numeri della ‘risalita’, cita gli sforzi della macchina burocratica e tecnico scientifica (la ‘task force’)  per arrivare preparati al picco dei contagi, ma stavolta aggiunge una nemmeno tanto velata frecciata alla Regione Lombardia. La Lombardia che in quattordici giorni ha creato 200 posti di terapia intensiva (solo 28 già attivi) nella Fiera di Milano, che si è affidata a Guido Bertolaso (passato dalla polvere delle inchieste e dei titoli di giornale alle stelle dell’eroica impresa) e ha mostrato al mondo, durante un’affollata e di dubbio gusto conferenza stampa, la sua «storia di operosità, lavoro e creatività» per citare l’omologo lombardo di De Luca, il leghista Attilio Fontana.

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A De Luca basta una sola parola per smontare il genio lumbard: ‘ammuina’. «Noi abbiamo costruito ospedali senza fare ammuina come in altre regioni» dice. E sarebbe riduttivo tradurre dal napoletano come ‘confusione’, perché l’ammuina è tanto altro, soprattutto in questo caso.

E’ l’ammuina dei lombardi, che nella Regione lazzaretto, si permettono di convocare maestranze e giornalisti per una inutile conferenza stampa dal vivo mentre il premier Giuseppe Conte e il mondo della comunicazione dappertutto si attrezza con le videoconferenze. E’ l’ammuina di sbandierare ai quattro venti un risultato che la Campania, dice De luca, ha raggiunto senza clamori e lavorando a testa bassa, peraltro in un contesto sanitario uscito da appena due mesi da una gestione commissariale decennale, dunque estremamente povero.

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L’ammuina di buttarla sempre sull’ «operosità» e «laboriosità» dei lombardi (doti che nessuno rinnega alla regione più ricca d’Europa), senza però avere il buon gusto, almeno in questi giorni, almeno davanti ai disastri della rete sanitaria regionale lombarda e ai tanti, troppi, morti, di tacere. Per rispetto delle vittime, certo, ma pure della verità, che pian piano sta venendo fuori, di un approccio iniziale disastroso che almeno all’inizio ha contribuito a fare dell’operoso Nord la Wuhan d’Europa, con conseguenze orribili per l’Italia intera.

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venerdì, 3 Aprile 2020 - 19:54
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