Le vittime sono ancora molte, ma per la prima volta a partire dal 19 marzo scorso il bilancio tocca il punto più basso: nelle ultime 24 ore il numero di nuovi morti è di 525. «La curva ha iniziato la discesa – commenta il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Brusaferro – Fortunatamente ha iniziato la discesa anche il numero dei morti, ma questo non ci deve consentire di abbassare la guardia e allentare le misure. Dobbiamo essere particolare attenti a controllare l’infenzione altrimenti rischia di ripartire la curva epidemica».
Dati positivi arrivano anche dal numero dei ricoveri in terapia intensiva e ospedalizzati: sono diminuiti e questo sta facendo sì che il ‘peso sugli ospedali’ si stia progressivamente alleggerendo. Soprattutto la pressione sta venendo meno negli ospedali della Lombardia, la regione più provata dall’epidemia di Coronavirus e questo, ha cominciato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, fa sì che da «oggi si interrompe il trasferimento dalla Lombardia verso altri ospedali» perché in Lombardia non vi è più carenza di posti letto.
Qualche numero per essere chiari: i positivi attualmente sono 91246, rispetto a ieri ve ne sono 2972 in più: 3977 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva (dove oggi si sono registrati -17 unità), 28949 sono ricoverati con sintomi, mentre 58320 pazienti, pari al 64%, sono in isolamento domiciliari senza sintomi o con sintomi lievi.
Dati che Borrelli sottolinea essere «positivi». Gli fa eco anche Silvio Brusaferro che aggiunge come sia possibile, da questo momento in poi, ragionare su una ‘fase 2’, ossia una ripartenza – graduale – che implica però la convivenza col virus: «Si può pensare a questa ‘fase 2’ se questi dati si confermano. Perché si può ragionare su come mantenere basso il contagio, perché è l’unico requisito che ci può fare pensare a misure necessarie per mantenere il numero di nuove infezioni sotto la soglia del famoso R 0 = 1», specifica Brusaferro.
Un passaggio anche sull’uso delle mascherine. «E’ importantissimo l’uso della mascherina e l’ordinanza della Regione Lombardia va rispettata – afferma Borrelli – E’ importante usarla dove non si riesce a rispettare la distanza. Sono importanti le mascherine perché evitano la diffusione del contagio». Nei giorni scorso Borrelli aveva affermato, proprio in conferenza stampa, che «io non porto la mascherina perché rispetto la distanza»: di questa affermazione gli è stato chiesto conto nella conferenza di oggi rispetto alla disposizione della Lombardia e Borrelli, per l’ennesima volta, ha affermato di essere stato «frainteso». Il Capo della Protezione Civile ha dunque chiarito di non usare la mascherina «nel mio ambiente di lavoro perché qui si possono mantenere le distanze».
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domenica, 5 Aprile 2020 - 18:29
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