Conte vara il ‘decreto liquidità’: «Una potenza di fuoco da 400 miliardi per le imprese italiane»

Conte

Le indiscrezioni di questo pomeriggio sono state confermate. Intorno alle 20.30 il premier Conte, unitamente ai ministri dell’Economia Roberto Gualtieri e del Mise Stefano Patuanelli annunciano – in diretta Facebook – il contenuto del cosiddetto ‘decreto liquidità’ che getta le basi per la ripartenza delle imprese e delle piccole attività colpite dall’emergenza economica provocata. «E’ una potenza di fuoco», esordisce Conte. «Crediamo che, col complesso delle norme approvate oggi, abbiamo fatto più di tutti in Europa a livello di garanzie prestate dallo Stato», gli fa eco Patuanelli.  Il ‘decreto aprile’ contiene misure economiche che puntano a consentire alle imprese di riprendere l’attività senza sentirsi azzoppati dai mancati incassi di questo mese e mezzo. In buona sostanza è stata prevista la possibilità per le aziende di chiedere prestiti con la serenità di sapere che gli interessi saranno pagati dal Governo.

«Un intervento senza precedenti a sostegno della liquidità per il sistema produttivo». Lo definisce così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Con questo provvedimento  «mettiamo in campo 200 miliardi di garanzie per prestiti fino al 90% garantiti dallo Stato per imprese di tutti i tipi, senza limiti di fatturato». I prestiti garantiti «dallo Stato potranno arrivare fino al 25% del fatturato delle imprese o al doppio del costo del personale». Le garanzie per erogare il prestito saranno molto semplici, spiega Gualtieri. Saranno erogate direttamente al sistema bancario attraverso la società Sace. Chi accederà ai prestiti non potrà erogare dividendi nel corso dell’anno.

«Questa imponente mobilitazione di risorse pubbliche – spiega Gualtieri – si aggiunge al potenziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese ma anche all’ulteriore potenziamento fino altri 200 miliardi di garanzie, sempre attraverso Sace, per il potenziamento all’export. Quindi complessivamente con questo decreto e col decreto ‘Cura Italia’ abbiamo mobilitiamo fino a 750 miliardi di risorse garantite dallo Stato». Tutto questo si affianca al «differimento delle scadenze fiscali attraverso un meccanismo legato al fatturato». «Ci sono interventi importanti anche sulla normativa fallimentare sulla Golden Power quindi complessivamente un decreto che abbiamo voluto stralciare dal decreto Aprile per poter mettere in campo e spiegare immediatamente questa potente strumento di garanzia per la liquidità che poi sarà completato con le misure del decreto aprile».

«Il governo ha inteso rispondere a un’esigenza assoluta delle imprese, del sistema produttivo» sottolinea il ministro Patuanelli. «Quella di poter avere la liquidità, l’abbiamo fatto attraverso un meccanismo per le grandi imprese che ha descritto Gualtieri ma ovviamente il nostro sistema produttivo è anche fatto di tante piccole partita IVA, tante piccole imprese artigiane, autonomi, professionisti. Per questo mondo delle imprese che hanno meno di 500 dipendenti abbiamo rafforzato uno strumento che le imprese conoscono già e che utilizzano e che utilizzano con l’intermediazione degli Istituti bancari. Abbiamo rafforzato gli istituti creditizi e il fondo centrale di garanzia che portiamo alla possibilità di un prestito fino a 5 milioni con il 90% della garanzia dello Stato. Con il per il 90% del prestito sarà lo stato a farsi garante a testimoniare la grande fiducia dello Stato nel nostro tessuto imprenditoriale con prestiti fino a 5 milioni».

Bisogno di liquidità di cui necessitano però anche i più piccoli all’artigiano, all’idraulico, al commerciante, al professionista. «In questo caso – spiega Patuanelli – abbiamo fatto una misura molto forte fino a 25.000 euro di prestito con la garanzia dello Stato al 100%. Quindi non ci dovrà essere nessuna garanzia. La procedura di erogazione del credito sara immediata e priva di vincoli o di valutazione di merito di credito o valutazione andamentali. Abbiamo poi creato un’altra sezione, un po’ più ampia, in cui garantiamo affidamenti fino a 800.000 euro. In questo caso la garanzia prestata dallo Stato è del 90% ma si arriva al 100% con la garanzia dei Confidi. Anche in questo caso per le stesse categorie di prima che però hanno una esigenza maggiore di liquidità inseriamo all’interno del fondo centrale di garanzia una parte  normativa che consente un’erogazione un prestito di più ampie dimensioni».

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lunedì, 6 Aprile 2020 - 21:34
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