Il Carcere Possibile contro Bonafede: «Il silenzio sul problema del contagio in carcere? Crudele giro di roulette russa»

Toghe

E’ successo, e dire oggi che lo avevamo gridato con fiato possente e appassionato vigore, non serve a ridurre la pena per l’accaduto.
Il primo detenuto morto è siciliano, 76 anni ed era ristretto nel carcere di massima sicurezza di Bologna.
E dunque ora il teorema segreto del ministro Bonafede, comincia ad incrinarsi.
Perché è ormai evidente che l’esasperato silenzio sul problema del contagio carcerario non sia mai stato una sinecura, una sciatteria o la disattenzione di un Governo troppo impegnato, ma soltanto una sadica partita a scacchi, un crudele giro di roulette russa dove la posta in gioco è la vita di soggetti già giudicati carne marcia.

La profonda convinzione di chi scrive è stata, sin dalla prima amara constatazione della mancata adozione di provvedimenti adeguati a proteggere la popolazione carceraria, che il Governo non ignorasse affatto il pericolo, l’emergenza, la tragedia sottese alla probabilità del diffondersi dell’epidemia all’interno delle carceri, ma che – di contro – avesse posto il rischio sulla bilancia della convenienza e dell’opportunità politica

La sofferta consultazione di Chi ci governa avrà avuto quale tema l’opportunità di proporre un forte provvedimento garantista – idoneo a consentire la concreta liberazione, domiciliare o protetta da dispositivi – a fronte del sicuro sdegno da parte della pletora votante: una provocazione che avrebbe sollevato il malcontento dell’elettorato , laddove, rischiando un po’, si sarebbe potuto sostenere -senza dirlo troppo a voce alta per carità! – che l’isolamento dei detenuti nelle putride celle era la loro stessa salvezza per l’assenza di contatti pericolosi.


Questo è probabilmente ciò che si sono bisbigliati nelle segrete stanze per “legittimare” le loro omissioni e silenzi.

Il teorema, però, si è infranto e la piccola crepa rischia di estendersi senza possibilità di arresto.  
Il colpo in canna alla pistola, andato a vuoto sino ad ora, è esploso è ha fatto la sua prima vittima.
Ora sarà difficile fingere di ignorare che le mura della segregazione siano così alte da impedire la scalata del nemico.

*Il Direttivo de ‘Il Carcere Possibile’

lunedì, 6 Aprile 2020 - 10:20
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