Napoli, l’avvocatura perde un altro dei suoi Maestri: addio al penalista poliedrico Salvatore Maria Sergio

L'avvocato Salvatore Maria Sergio è venuto a mancare lasciano un grande vuoto

E’ un lunedì triste per il mondo dell’avvocatura napoletana. Un lunedì in cui il popolo dei penalisti perde due avvocati che hanno fatto parte della storia della classe forense partenopea. Alla notizia della scomparsa dell’avvocato Stefano Viglione, si aggiunge quella della perdita dell’avvocato Salvatore Maria Sergio. Ottantasei anni compiuti a fine febbraio, l’avvocato Sergio – che abitava e aveva studio nella zona del Canone – ha esercitato la professione per ben 61 anni. Una lunga carriera che gli ha consentito di essere protagonista di importanti processi. E’ stato difensore, in Corte d’Assise, di Massimo Abbatangelo, ex deputato del Msi ed esponente a Napoli dell’estremismo nero.

Uomo di profonda cultura e poliedrico. L’avvocato Salvatore Maria Sergio ha scritto diversi racconti come «Elogio del praticante avvocato» nel quale fermò delle sue riflessioni sullo stato dell’avvocatura: per il penalista, l’avvocatura, quantunque sia attraversata da una grave crisi interna, «non morirà» perché sarà salvata da quella élite di giovani che, nel solco della tradizione, si avviano a esercitare la “gentil professione”, in chiave di modernità, come una missione costituzionale, morale, politica e civile.

Amava la cultura e l’arte (in casa aveva un’immensa biblioteca e alle parenti dipinti da lui realizzati), era studioso dell’Islam (si laureò anche in Diritto musulmano all’Orientale). Appartenente alla storica destra napoletana, l’avvocato Salvatore Maria Sergio fu a capo della Federazione provinciale di Napoli del Msi e ricoprì anche l’incarico di consigliere comunale a Napoli. Ma prima di ogni cosa fu un grande avvocato: vinse il Premio Nicola amore, prestigioso riconoscimento di Oratoria e di sapere giuridico.

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lunedì, 6 Aprile 2020 - 16:46
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