Coronavirus, il sacrificio di medici e infermieri: 120 morti. L’appello: «Creare un fondo per le famiglie delle vittime»

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Non accenna a fermarsi la conta degli operatori sanitari morti per il coronavirus. Una strage che ha spinto la Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu a chiedere un fondo a sostegno delle famiglie delle vittime. Il numero dei medici deceduti, inclusi quelli in pensione, invece, è salito a 94, mentre 26 sono gli infermieri che hanno perso la vita. E sono questi ultimi la categoria più colpita per casi positivi, che si sono attestati a 6.549, pari al 52% di tutti gli operatori.

In totale, i contagiati tra medici, infermieri, tecnici di laboratorio, autisti e ausiliari, toccano quota 12.681. «Gli infermieri restano più a lungo accanto al paziente, e fanno turni anche di 12 ore ciascuno, che rendono molto più elevate le possibilità di contagio. Stanno pagando un prezzo altissimo»: ha spiegato il portavoce della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, Tonino Aceti.

E a tutti gli operatori sanitari il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, ha voluto dedicare il proprio messaggio. «Le vicende drammatiche di questi giorni – ha dichiarato – hanno mostrato di quanta generosità, professionalità, dedizione sono capaci gli operatori sanitari. Il nostro pensiero grato e riconoscente va alle infermiere e agli infermieri in prima linea, e con loro a tutti i medici degli ospedali e dei servizi territoriali, agli assistenti, ai ricercatori, a quanti operano nei servizi ausiliari: li abbiamo visti lavorare fino allo stremo delle forze per salvare vite umane e molti di loro hanno pagato con la vita il servizio prestato ai malati».

Ma per la mattanza, secondo il sindacato dei Medici Uniti-Fismu, le parole di solidarietà non bastano. «Un aiuto immediato e urgente alle famiglie di tutti gli operatori della sanità pubblica vittime del Covid-19, caduti in prima linea nella battaglia contro la pandemia»: è la richiesta del responsabile organizzativo nazionale Fismu, Vincenzo Morante, che ha recepito le proposte delle diverse sezioni regionali della sigla sindacale. «Onorare concretamente, e non a parole, il lavoro di centinaia di professionisti caduti facendo eroicamente il loro dovere nella battaglia contro il Covid-19, è un obbligo morale del nostro Paese», ha dichiarato Morante. «Abbiamo raccolto le proposte delle singole regioni ed è emersa l’urgenza di stabilire un fondo straordinario alle famiglie degli operatori del Servizio sanitario nazionale vittime della pandemia, in prima linea nei nostri ospedali, nei pronto soccorso, nelle ambulanze, negli ambulatori degli specialisti nel territorio, in quelli della guardia medica e dei medici di famiglia». Le risorse richieste «per un sostegno economico in questi difficili momenti», ha concluso Morante, sarebbero aggiuntive rispetto a quelle già previste dall’Inail e dagli enti previdenziali.

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martedì, 7 Aprile 2020 - 21:14
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