Un decreto legge di 127 articoli ma con una pioggia di emendamenti, presentati da maggioranza e opposizioni, che sono stati poi trasformati in ordini del giorno. Nella notte si è tenuta la discussione in Commissione Bilancio al Senato sulle modifiche proposte al decreto ‘Cura Italia’, contenente le misure a sostegno di imprese e famiglie per il mese di marzo e che va convertito in legge. E’ un passaggio necessario per arrivare domani in Senato per l’approvazione del testo definitivo, approvazione che è scontata considerato che il Governo ha deciso di porvi la fiducia.
A presentare gli emendamenti sono stati tutti i partiti, inclusi quelli di maggioranza, impegnata a correggere il lavoro del suo Governo. Per accelerare le discussioni, si è deciso però di arrivare tutti ad una sintesi dei testi messi sul tavolo, procedendo anche al ritiro di alcune proposte, e di declinarli in ordine del giorno. Così facendo si è bypassata la fase dell’esame e della votazione dei singoli emendamenti che avrebbe rallentato i lavori. Con lo strumento dell’ordine del giorno, si impegna politicamente il Governo sul modo in cui si debba precisare il significato della deliberazione principale.
Via libera allo ‘scudo’ per il personale sanitario,
stop a quello per i dirigenti sanitari
Tra le proposte vagliate c’è quello dello ‘scudo’ per il personale sanitario da eventuali cause: l’ordine del giorno, firmato da tutti i gruppi parlamentari, è stato approvato all’unanimità. Il testo «impegna il governo ad avviare in tempi molto rapidi un tavolo di lavoro per approfondire il tema della responsabilità nei suoi vari aspetti. Al menzionato tavolo prenderanno parte rappresentanti del Governo, dei gruppi parlamentari, delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano e di tutte le rappresentanze dei soggetti interessati». L’ordine del giorno è stato presentato dopo il ritiro dei diversi emendamenti sul tema proposti da vari gruppi ma che presentavano problemi giuridici: è caduta, ad esempio, la proposta di estendere lo ‘scudo’ anche ai dirigenti rispetto ad eventuali contestazioni di cattiva gestione della pandemia, proposta che aveva spinto l’Ordine dei medici ad esprimere forti critiche.
Sì allo screening della popolazione con test rapidi
Passa anche la proposta presentata da Fratelli d’Italia che prevede lo stanziamento di risorse congrue per effettuare un profondo screening della popolazione nell’ordine di 4/5 milioni di test rapidi: la proposta è stata comunque condivisa da tutto il governo. «Grazie a questi test sarà possibile effettuare un controllo periodico immunologico della popolazione, passo importante per graduare la riapertura attraverso quei soggetti che risultano sani o immunizzati – ha spiegato il senatore di Fratelli d’Italia, Francesco Zaffini, capogruppo in Commissione Sanità – Anzi, se il governo ci avesse ascoltato prima, questi test sarebbero stati molto utili già nella prima fase dell’emergenza per individuare gli asintomatici». C’è tuttavia una critica da parte di Fdi alla scelta di porre la fiducia al testo: «Purtroppo la scelta di chiudere a qualsiasi ipotesi di dialogo e di confronto con l’opposizione, decidendo follemente di porre la fiducia, ha impedito che questo ordine del giorno venisse approvato come emendamento. Ora ci attendiamo che già nel prossimo decreto di aprile il governo mantenga l’impegno e individui le risorse necessarie, così da consentire quella mappatura della popolazione che è l’unico modo per restituire sicurezza ai cittadini nel momento in cui dovranno ripartire con le loro attività. Serve una ‘patente di immunità’ che solo in questo modo si potrà attuare».
Corsia preferenziale per le udienze sull’allontanamento
dell’uomo maltrattante dalla casa familiare
Approvata anche una proposta di Italia Viva al Decreto Cura Italia che prevede il proseguimento delle udienze per l’allontanamento dell’uomo maltrattante dalla casa familiare. «Da tempo, in commissione sul femminicidio nonché su ogni violenza di genere, portiamo avanti questa battaglia per tutelare le donne che sono vittime di violenza domestica, affinché oltre al danno di essere state maltrattate non debbano subìre anche l’ulteriore violenza di dover lasciare la propria casa», ha affermato in una nota la senatrice Donatella Conzatti, capogruppo di Italia Viva in commissione bilancio del Senato. «Le udienze che prevedono l’allontanamento dell’uomo maltrattante dalla casa familiare non possono essere sospese proprio in un momento in cui, per l’emergenza Covid-19, la coabitazione può diventare una gabbia pericolosa – ha aggiunto Conzatti – Il Parlamento in questo modo dà copertura alle Procure che, come sta già facendo quella di Trento, applicano a pieno il Codice di procedura penale». Sul tema si è espressa con favore anche Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere: «E’ stato un lavoro condiviso da tutte le forze politiche e dal governo e questa trasversalità è un altro grande risultato. Due le modifiche di legge importanti. Gi incontri protetti dei minori potranno avvenire solo da remoto, per non mettere a rischio la salute psicofisica dei bambini e delle bambine. Più importante: l’allontanamento dell’uomo maltrattante dalla casa famigliare dovrà diventare una misura prioritaria e ordinaria, come diciamo da tempo, e solo in seconda battuta si dovrà pensare ad allontanare invece la donna con i figli. La legge vigente prevede già questa possibilità, che però non viene utilizzata a sufficienza e per questo come Commissione Femminicidio lo abbiamo raccomandato agli organismi preposti. Quello che abbiamo ottenuto è che sia chiaro che le udienze di convalida dei provvedimenti di allontanamento dell’uomo maltrattante si terranno nonostante l’emergenza in corso».
Sostegno alle emittenti radio-televisive locali
Passa, sempre come ordine del giorno, il testo – proposto dal Pd e con primo firmatario Andrea Ferrazzi – che prevede il sostegno alle Emettenti radiotelevisive locali. L’odg, ha spiegato Ferrazzi, «impegna il Governo a garantire, nel primo provvedimento utile, lo stanziamento di risorse aggiuntive nell’anno 2020» rispetto a quelle già previste. «Il sistema dell’emittenza locale rappresenta un presidio per il pluralismo dell’informazione, la lotta alle fake news, la tenuta della democrazia e anche in questa emergenza il contributo informativo che è venuto da questa ‘rete’ è stato decisivo per la tenuta del tessuto sociale del Paese», ha commentato il senatore ‘dem’.
Aiuto al settore agricolo
Via libera anche alla proposta di Italia Viva con la quale viene dato «un aiuto concreto e immediato al settore agricolo concedendo liquidità alle imprese». L’emendamento, spiega il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova in una nota, consente alle aziende agricole di ottenere in forma semplificata, già a partire dal mese prossimo, e quindi prima della presentazione delle domande uniche, una anticipazione degli aiuti diretti del primo pilastro della PAC, con fondi nazionali, in misura pari al 70 per cento del valore dei titoli in portafoglio, calcolata sulla base dei dati in possesso della pubblica amministrazione, presenti nel fascicolo aziendale delle aziende agricole.
Sostegno alle imprese del settore termale
Approvato anche un ordine del giorno che impegna il Governo a prevedere immediate misure di sostegno alle imprese del settore termale, mediante l’erogazione, da parte delle aziende sanitarie locali, del 50% del fatturato registrato l’anno scorso per le cure termali in regime di accreditamento e, allo stesso tempo, attraverso la restituzione in forma di credito d’imposta l’IVA assolta sugli acquisti da parte degli stabilimenti termali. Infine, l’Esecutivo si impegna far sì che le regioni riservino apposite risorse nei Bilanci per gli accordi tra strutture sanitarie pubbliche e aziende termali. «Si tratta di misure positive e importanti che vanno nella direzione di sostenere il comparto termale a livello nazionale – ha commentato l senatore UDC Antonio De Poli, primo firmatario del testo – Parliamo di un settore che, in Italia, conta 378 stabilimenti (distribuiti tra 20 regioni e 170 comuni) e occupa oltre 60.000 addetti complessivamente. Solo in Veneto, il bacino termale euganeo conta 107 alberghi, 4700 addetti e quasi 3 milioni di presenze l’anno. E’ fondamentale sostenere questo comparto che, a causa dell’emergenza Coronavirus, rischia di subire danni pesantissimi e necessita di interventi urgenti per favorire la ripresa».
mercoledì, 8 Aprile 2020 - 14:14
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