Bonus di 600 euro, beffa per avvocati e commercialisti: le Casse chiedono un nuovo documento, fondi quasi esauriti

Toghe

Bonus di 600 euro: tutto bloccato per avvocati e commercialisti che avevano fatto richiesta del reddito di ultima istanza previsto dal Decreto pubblicato lo scorso 8 aprile in Gazzetta ufficiale. L’ottenimento dell’assegno è diventata una vera e propria corsa ad ostacoli per gli iscritti alla Cassa forense ed alla Cassa dei commercialisti, che dopo i problemi di ordine pratico, visto l’ondata di istanze arrivate in poche ore, ora si trovano di fronte un altro muro. Basta collegarsi al sito delle due Casse previdenziali per capire cosa sta accadendo.

Le erogazioni di bonus sono sospese, si legge, perché si deve «completare l’istruttoria» rilasciando «una ulteriore dichiarazione attestante l’iscrizione in via esclusiva» a Cassa Forense o a Cassa Dottori Commercialisti. La dichiarazione integrativa, si precisa, «non influirà in alcun modo sull’ordine di arrivo delle domande così come originariamente presentate» ma la mancata integrazione entro il 30 aprile 2020, impedirà l’accoglimento della domanda».

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Con questa richiesta, diminuisce la platea di beneficiari del bonus di 600 euro. E questo si unisce all’allarme, già avanzato da alcune associazioni di categoria, sul già avvenuto esaurimento delle risorse a disposizione per tutti gli iscritti. In pochi giorni, del resto, erano pervenute mezzo milione di domande.

Secondo quanto riportato da Italia Oggi, la cassa forense è quella cui sono pervenute più domande (circa 140mila), ed in tutto i professionisti iscritti alla previdenza privata sono 550mila. Ma i 200 milioni del Governo possono aiutare, scrive il Sole24 Ore, poco più di 330 mila iscritti, col rischio di lasciare a bocca asciutta il 40% dei professionisti.

Tantissime domande e fondi non sufficienti che evidentemente hanno richiesto una rimodulazione dei requisiti e l’esclusione di alcune categorie inizialmente inserite nella platea. E per gli stessi motivi potrebbe registrarsi un ritardo nei pagamenti di chi invece ha diritto. L’intenzione in ogni caso è quella di avviare i pagamenti dopo Pasqua.

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venerdì, 10 Aprile 2020 - 10:40
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