Coronavirus, Apple e Google unite nella lotta all’epidemia: a maggio la nuova piattaforma di tracciamento

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Una piattaforma di tracciamento basata sulla tecnologia Bluetooth. Così i sistemi operativi di Apple e Google dialogheranno per limitare la diffusione del Covid-19. «Siamo convinti che non ci sia mai stato un momento più importante per lavorare insieme nel cercare di risolvere un problema di portata globale – spiegano i due colossi – Attraverso una stretta cooperazione e collaborazione con sviluppatori, governi e organizzazioni sanitarie pubbliche, ci auguriamo che la tecnologia possa aiutare i paesi di tutto il mondo a rallentare» l’epidemia e accelerare il ritorno alla vita quotidiana.

L’interoperabilità di Android di Google e di iOS di Apple è programmata per maggio, mentre per i mesi a venire è prevista la nuova piattaforma Bluetooth. Il progetto, che segue altre iniziative delle due multinazionali, sarà a disposizione governi consentire loro di scattare una fotografia del virus. Google, insieme a Facebook, ha mostrato tramite la diffusione dei dati sulla mobilità gli spostamenti dei cittadini. Apple, invece, in collaborazione con l’Università di Stanford, ha sviluppato un’app per il monitoraggio di chi fronteggia il virus. Di ieri la notizia che Microsoft ha reso disponibile, grazie alla collaborazione con Inail, il proprio Healthcare Bot, un software di intelligenza artificiale per il triage virtuale. Il sistema, applicato dall’Asl Napoli 3 Sud e dall’Istituto Spallanzani di Roma, «può rispondere in modo interattivo alle domande dei pazienti – spiega Microsoft – e aiutarli a discernere le azioni da intraprendere». Amazon, infine, construirà dei lavoratori per test ‘fatti in casa’ per il monitoraggio dei propri dipendenti.

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Nel frattempo, in Europa è stato lanciato il progetto Pepp-Pt, a cui partecipano 130 scienziati e 32 tra aziende e istituti di ricerca di otto Paesi (inclusa l’Italia), per la creazione di un’app anticontagio. La Commissione europea ha fissato al 15 aprile la data per l’elaborazione di un «pacchetto di strumenti per un approccio paneuropeo per le applicazioni mobili» da parte degli Stati membri in collaborazione con il comitato europeo per la protezione dei dati.

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In Italia, invece, il ministero dell’Innovazione ha avviato una task force di 74 esperti che nel giro di pochi giorni hanno vagliato oltre 800 proposte. Di queste 319 riguardano l’app per il tracciamento del coronavirus, le restanti 504 sono relative alla telemedicina, cioè l’assistenza sanitaria a domicilio. Un tentativo, quello del Mit, che a breve dovrebbe portare a compimento i lavori, di uniformare i sistemi di tracciamento ormai sdoganati in alcune regioni italiane, come Sardegna, Marche, Umbria e Lombardia.

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sabato, 11 Aprile 2020 - 20:23
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