Coronavirus, in Campania screening a tappeto anche agli asintomatici. De Luca prepara la ‘fase 2’: piano in tre step

Vincenzo De Luca, Governatore della Regione Campania

Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore della Sanità, lo ha spiegato in maniera semplice ed efficace durante il suo intervento in Protezione civile di lunedì scorso: «Quando ci sarà la ‘fase 2’ bisognerà essere molto tempestivi nell’individuare i casi di contagio, anche per trattare bene i malati che non dovessero essere ricoverati in ospedale».

La vera partita della ‘fase 2’ si giocherà non solo sul distanziamento sociale ma soprattutto su un efficace protocollo sanitario di intervento per gestire i casi di contagio che, con il virus in circolazione, si verificheranno inevitabilmente. «Il virus non stopperà la circolazione – ha spiegato Rezza lunedì -. C’è una tendenza alla diminuzione e quindi dovremo mettere toppe in continuazione. Perché dando per assurdo che il virus continuerà a circolare, ogni volta che si creeranno dei cluster bisognerà essere prontissimi a individuarli e a contenerli».

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E’ in questa direzione che si stanno muovendo le Regioni ed è in questa direzione che il Governo dovrà impegnarsi a fornire linee guida uguali per tutti al fine di evitare che sui territorio si proceda per ordine sparso. La parola d’ordine sarà tempestività nell’individuare i nuovi positivi e soprattutto nell’isolarli. In Campania il Governatore Vincenzo De Luca è già a lavoro per trasformare in fatti le indicazioni del professore Giovanni Rezza. La strategia che sarà adottata è quello di un ‘piano regionale di screening’ che dovrà «coinvolgere centinaia di migliaia di nostri concittadini, nel corso delle prossime settimane. È un Piano ordinato, organizzato, non propagandistico, che sarà articolato in tre azioni», annuncia De Luca.

Il primo step – spiega in un post su Facebook il Governatore della Regione Campania – prevede lo «sviluppo ulteriore delle attività ordinarie presso i laboratori pubblici e l’Istituto Zooprofilattico, di controllo del contagio tramite l’uso dei tamponi. L’obiettivo è quello di giungere, procurandosi le forniture necessarie, soprattutto in materia di reagenti, a lavorare circa 3000 tamponi al giorno. Questa attività è destinata soprattutto a persone sintomatiche».

Il secondo step, invece, prevede lo «screening mirato su alcune fasce particolari: familiari di pazienti in isolamento domiciliare; personale sanitario e delle forze di polizia; soggetti che riprendono l’attività economica; anziani delle case di accoglienza; fasce deboli (disabili, malati di diabete…); operatori del trasporto, dipendenti pubblici a contatto con l’utenza». In tale attività si prevede un coinvolgimento pieno di strutture pubbliche e di laboratori privati.

L’ultimo punto, invece, è lo «screening di massa a persone asintomatiche, partendo dagli anziani, da territori più densamente abitati, da categorie economiche esposte al pubblico (ristoranti, bar, alberghi…). Tale attività dovrà portare a centinaia di migliaia di controlli nei prossimi mesi. Sarà un lavoro concreto, chiaro, al di là della confusione che si è determinata sulle tipologie di controlli e al di là di annunci propagandistici che si rincorrono in Italia». In quest’ottica è in corso una riunione operativa tra la task force regionale, i dirigenti del Cotugno e i responsabili di tutti i laboratori pubblici oggi attivi.

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mercoledì, 15 Aprile 2020 - 16:42
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